"Rigore e coraggio per continuare a rappresentare tenuta e affidabilità": è l'orientamento emerso dalla riunione post-elettorale della segreteria regionale Pd dell'Umbria. "Il voto del 24 e 25 febbraio - si legge in un comunicato della stessa segreteria del Pd - ci consegna l'immagine di un Paese diviso, disorientato, già duramente colpito dalla crisi, dove si evidenzia una indistinta inadeguatezza delle risposte che fino ad oggi politica e istituzioni hanno elaborato di fronte a scenari molto complessi. Sarebbe un errore, dunque, cercare risposte facili a una situazione difficile".
"Condizionato da sondaggi favorevoli, il Pd - è detto ancora nel comunicato - ha, in parte, condotto una campagna elettorale forse eccessivamente sobria, incentrata sul senso di responsabilità e sulla necessità di recuperare un linguaggio di verità, che si è scontrata con proteste chiassose e promesse roboanti; il successo di partecipazione ottenuto con le primarie ha costruito l'illusione di poter andare a segno con facilità; ha certamente avuto il suo peso la questione Mps, si sono sottovalutate le forti resistenze sulle riforme fiscali, sul tema dei diritti, sulla necessità di superare un'economia parallela controllata da forme di criminalità organizzata. Ma soprattutto non si è stati in grado di capire fino in fondo il disagio della solitudine, un disagio solido che colpisce famiglie e imprese e la mancanza di prospettiva, che si accentua di fronte all'allargarsi delle disuguaglianze, alla difesa dei privilegi, al dilagare di fenomeni di corruzione e malcostume. Non si è stati in grado di intercettare trasversalmente il malcontento. Il Movimento 5 Stelle è invece cresciuto in maniera esponenziale nelle ultime settimane, facendo leva su forme partecipative nuove e puntando sulla rete, sulle piazze, sulla tv, calamitando così voti tradizionalmente democratici, evidenziando un malcontento soprattutto in regioni dove il Pd e'
forte e c'è continuità di governo".
"In Umbria - si sottolinea - il Pd tiene, rispetto al 2010, in termini assoluti, ma subisce perdite importanti in termini percentuali e le urne raccontano di una voglia di cambiamento forte, che solo in parte si è riusciti a raccogliere attivando meccanismi di democrazia partecipativa e praticando il rinnovamento nel partito e nelle istituzioni".
"Serve, allora - secondo la segreteria regionale del Pd - tornare a una discussione di merito, avviare una riflessione aperta, senza scorciatoie, che non allontani la fatica dell'elaborazione, non si costruisca su ipotesi al passato e non risolvibile in tempi stretti, sui temi che hanno alimentato la sfiducia dei cittadini per ridare alla politica il tono necessario a contenere i populismi. Serve elaborare nuove modalità di relazione con i cittadini, valorizzando la spinta al civismo e parlando alle nuove generazioni, praticare in forme ancora più comprensibili il rinnovamento e la trasparenza, rafforzare profilo e autonomia del partito dalle istituzioni.
Serve evidentemente una nuova visione dell'Umbria, un nuovo modello di sviluppo che si concentri innanzitutto sul lavoro, sulla semplificazione delle istituzioni, sulla valorizzazione dei servizi. Il Paese necessita di un governo che dia risposte chiare e non ulteriormente rinviabili su alcuni temi per valenza simbolica e vitali per la tenuta della nostra economia e della nostra società, che sono l'allentamento della pressione fiscale su lavoro e impresa, la riforma delle istituzioni, nel segno della semplificazione e dell'efficienza, il taglio dei costi della politica, il dimezzamento del numero dei parlamentari e la riduzione dei compensi, la lotta agli sprechi e alla corruzione, la legge sul conflitto di interessi, provvedimenti per il lavoro, anche allentando il patto di stabilità, una nuova legge elettorale che garantisca la governabilità e riavvicini i cittadini alla politica. Con la consapevolezza che questo non è il tempo delle alleanze a tavolino, nè della protesta senza la proposta, ma della trasparenza e della responsabilità. Per centrare obiettivi tanto ambiziosi serve un atteggiamento responsabile, rigoroso, serve unità. E' in gioco l'interesse generale, il futuro del Paese e dell'Umbria".
Perugia
01/03/2013 08:29
Redazione