L'artista Paolo Gubinelli, la cui lunga e fortunata carriera si è espressa con immutata intensità nelle esposizioni realizzate in tanti luoghi d'Italia e all’estero, e spesso nelle biblioteche, si propone ora a Foligno e lo fa nel mese di Dante, aprile, in cui si ricorda la stampa della I edizione della Divina Commedia (Foligno, 11 aprile 1472). Il maestro marchigiano, poeta della pittura, noto per il suo rapporto di sperimentazione artistica con e sulla carta, nel proporci lirici acquerelli di intensa e assieme delicata suggestione emotiva, accosta il suo lavoro ai versi danteschi con opere realizzate su carta a mano della cartiera Artem di Fabriano. Ospitata già alla Biblioteca Classense di Ravenna nel 2016 e nel 2017 nel monastero di Fonte Avellana negli spazi dello scriptorium e della cripta, è stato scelto quale testimone della Commedia da affiancare al lavoro di Gubinelli il più antico manoscritto di Dante posseduto dalla Classense, quel manoscritto classense 6 copiato da un copista padano, Bettino de’Pili, alla fine degli anni Sessanta del Trecento, a cinquant'anni dalla morte del poeta. Scrive di lui, nella sua presentazione al catalogo della mostra, Claudia Giuliani, già direttrice della Biblioteca Classense del Comune di Ravenna: “Sulla carta, o sulla pergamena, il poeta prima, il copista poi, tracciano il testo, gli conferiscono quella materialità che noi percepiamo nella coinvolgente esperienza personale della lettura del testo poetico. Scegliendo i versi di Dante dedicati a Ravenna, estrapolandoli dal contesto del canto di cui fanno parte, ma lasciandoli nella forma che il copista, l'inchiostro, il supporto scrittorio, hanno dato al testo dantesco, è stato instaurato un dialogo fra segni, quei Segni per Dante che l'artista Gubinelli ha voluto come titolo per la sua mostra, e i versi manoscritti della Commedia. La mostra sarà visitabile dal 21 aprile al 26 maggio secondo gli orari di apertura della Biblioteca.
Foligno/Spoleto
04/04/2018 16:02
Redazione