Un esposto-denuncia motivato da questioni di sicurezza per lo stop prolungato dei lavori del maxi-lotto n. 2 del progetto Quadrilatero, raddoppio SS76 e completamento della Pedemontana Fabriano-Muccia, depositato alle Procure di Ancona, Perugia e Roma, oltre a essere inoltrato per conoscenza ad Astaldi, Quadrilatero, Anas, Regioni Marche e Umbria.
È la mossa orchestrata dal comitato Indecente 76, al quale hanno già aderito oltre 300 persone residenti a Fabriano e non solo. L' annuncio ieri sera durante un' assemblea pubblica a Fabriano. L' esposto è stato redatto dallo studio legale Carmenati e, oltre a evidenziare il "ritardo inammissibile" nel prosieguo dei lavori nella tratta Fossato di Vico-Serra San Quirico che sta mettendo a rischio l' attività di decine di aziende creditrici, indica i rischi potenziali legati alla sicurezza stradale: "vie di fuga limitate, percorso a zig-zag tra una galleria e l' altra, presenza di piazzole di sosta previste solo su un lato, mancanza di percorsi alternativi adeguati in caso di eventi sismici e/o meteorologici di forte intensità non infrequenti in un territorio morfologicamente complesso e difficile". All' assemblea era presente anche il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, esponente del M5S, che si è impegnato a invitare quanto prima il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli per visitare il cantiere, in modo da sollecitare un intervento del Governo centrale.
Intanto di Perugia-Ancona si tornerà a parlare stamane lunedì 18 febbraio in Regione a Perugia: lo annuncia il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) evidenziando che "il Piano di salvataggio del Gruppo Astaldi (general contractor per Quadrilatero), presentato dalla Società Salini, non contiene buone notizie per le numerose imprese umbro-marchigiane da mesi in attesa di riscuotere crediti per oltre 40 milioni di euro". Smacchi, nell' esprimere la sua preoccupazione, si dice però soddisfatto per aver ottenuto la convocazione urgente dell' amministratore della Quadrilatero, Guido Perosino, che sarà ascoltato in una seduta congiunta di Prima e Seconda e commissione, lunedì 18 febbraio a Palazzo Cesaroni. Smacchi - è detto in un comunicato della Regione - rimarca che "l' offerta di Salini e il relativo piano di salvataggio del Gruppo prevede 225 milioni di euro di aumento di capitale necessari per far rivivere l' azienda e completare le opere rimaste in sospeso, ma prevede anche che i debiti rimangano in carico al concordato e quindi sulle spalle dei creditori che verranno pagati in percentuale con l' emissione di azioni e obbligazioni della stessa Astaldi".
"Proprio quest' ultimo aspetto - spiega Smacchi - è quello che incute più timore e pesa di più sulle imprese costruttrici che, dopo l' incontro di 15 giorni fa a Fabriano alla presenza dei due presidenti di Regione, dei sindacati di settore e dell' amministratore di Quadrilatero, avevano lanciato un vero e proprio ultimatum alla scadenza del quale (16 febbraio) sarebbero state messe in campo anche clamorose azioni di protesta".
"L' attesa di una qualche dichiarazione - continua Smacchi - magari di soli intenti, magari solo per fissare un incontro, da parte del ministro Toninelli, ieri in visita al viadotto Puleto sulla E45, è però stata vana e senza novità sostanziali. Del resto è da novembre che le aziende invischiate nella questione attendono risposte o quanto meno la convocazione del Tavolo ministeriale annunciato dallo stesso ministro. In tale quadro, poi, non rassicura per niente le imprese umbro-marchigiane il decreto del tribunale fallimentare che ha riconosciuto ad Astaldi la possibilità di rescindere consensualmente i contratti e rinegoziare nuovi accordi. Si tratta di un' operazione che mira a dividere in maniera netta la fase del concordato e quindi del pagamento in percentuale dei debiti, rispetto a quella dei nuovi contratti per il completamento dei lavori ancora incompiuti della Perugia-Ancona". "Per tutte queste ragioni - spiega Smacchi - ho richiesto e ottenuto la convocazione urgente dell' amministratore di Quadrilatero, Perosino, di cui la Regione Umbria è socia, affinché tutta l' Assemblea legislativa si assuma la responsabilità di mettere in campo le pressioni e le azioni necessarie per evitare che imprese e famiglie umbre e marchigiane possano essere messe in ginocchio da una normativa e da un sistema che - conclude - invece che creare ricchezza e sviluppo ha finito, nel caso della Perugia-Ancona, per creare debiti e disperazione".

Gubbio/Gualdo Tadino
18/02/2019 07:32
Redazione