Sono finiti nel mirino e quindi arrestati dai Carabinieri del Reparto Operativo di Perugia tre pusher” albanesi che operavano da tempo nella movida del capoluogo.
Si tratta di SALKURTI Bari, classe 1987, pregiudicato nullafacente, SALKURTI Sefulla, classe 1990, omonimo del primo, non legato da vincoli diretti di parentela, anch’egli con pregiudizi, privo di una stabile attività lavorativa e SHEHUI Denis classe 1988, pregiudicato e nullafacente.
Le indagini condotte, sia con l’ausilio di servizi tecnici che con le tradizionali metodologie investigative e, in modo particolare, attraverso servizi di osservazione sul territorio, pedinamenti e sequestri di droga, oltre che con arresti in flagranza a riscontro dell’ipotesi delittuosa oggetto d’indagine, hanno posto in luce una fitta rete di contatti fra il gruppo di spacciatori albanesi ed un cospicuo numero di acquirenti, che ha dato conto di un’intensa e capillare attività di smercio al minuto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, protrattasi in modo continuativo per alcuni mesi, impiantata stabilmente nella zona di via Settevalli ed in quella di San Sisto, ma all’occorrenza, con propaggini anche in altri luoghi del contesto urbano ed extraurbano che, secondo i Carabinieri del Reparto Operativo di Perugia, costituisce soltanto uno “spaccato” di un più vasto commercio illecito incardinato da tempo, caratterizzato “ da modalità organizzative e schemi operativi indicativi di una indiscussa professionalità e pervicacia delinquenziale” da parte di soggetti che hanno fatto dello spaccio di cocaina ed eroina la loro esclusiva fonte di reddito.
I tre, assidui frequentatori della movida perugina, gravitando nelle immediate vicinanze di alcuni locali notturni, riuscivano a smerciare in modo continuativo cocaina ed eroina ad innumerevoli clienti, molti dei quali ormai “fidelizzati”.
La sistematicità dell’attività illecita, la prontezza operativa nel rispondere alle continue richieste degli acquirenti evidenziata dagli spacciatori e, soprattutto, la diuturna disponibilità degli stessi a recarsi agli appuntamenti in ogni momento del giorno e della notte, puntualmente documentata dai Carabinieri nel corso delle indagini ha determinato il Giudice ha formulare nei confronti degli arrestati un giudizio di pericolosità sociale tale da imporre la custodia in carcere.
Il G.I.P. del Tribunale di Perugia, infatti, condividendo in toto il lavoro investigativo proposto dai Carabinieri, rigorosamente apprezzato dalla Procura della Repubblica del capoluogo, ha emesso il provvedimento restrittivo della libertà personale, ordinando l’immediata cattura dei tre spacciatori e la conseguente traduzione nel Carcere di Capanne.
Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare i Carabinieri hanno rinvenuto nell’abitazione di uno degli arrestati durante la perquisizione ingenti quantitativi di denaro contante che si ritiene sia frutto dell’attività di spaccio.
Al momento, i tre arrestati sono ristretti nel carcere di Capanne, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Perugia
17/11/2014 13:10
Redazione