''E' stato un raptus'': cosi' Rustam Zagirov, russo della repubblica del Daghestan, 31 anni, in Italia da cinque per fare l' operaio agricolo, ha fornito la notte scorsa una prima, parziale spiegazione ai carabinieri sul motivo per cui, domenica 16 luglio, nel bagno di un parco pubblico a Perugia, aveva ucciso una badante ucraina di 51 anni, Ljubomira Chuyko, strangolandola con la cinghia di una borsa. Un caso che i carabinieri della compagnia di Perugia e del loro nucleo operativo, insieme a quelli della compagnia di Assisi, hanno risolto in dieci giorni, grazie anche alla testimonianza decisiva di un testimone oculare. Zagirov, tramite una serrata attivita' investigativa svolta a Perugia e nei centri vicini, e' stato rintracciato ieri mattina a Bettona, e subito portato in caserma. Agli investigatori che gli ponevano domande e' apparso in un primo momento ''sereno, freddo e distaccato'', come ha detto stamani ai giornalisti - in una conferenza stampa - il capitano Antonio Morra, che ha condotto l' interrogatorio, prima da solo e poi, dopo le prime, parziali ammissioni, con il coordinamento del pm Claudio Cicchella, il quale ha formalizzato il fermo per omicidio volontario aggravato e rapina intorno alle 22,35 di ieri sera, dopo oltre dieci ore di interrogatorio. Decisiva - come detto - per il positivo esito delle indagini (''che hanno rischiato di impantanarsi per le troppe voci che circolavano su quanto avvenuto al parco quella domenica'', ha detto il colonnello comandante della compagnia perugina dell' Arma, Pietro Dimase) e' stata la testimonianza di una persona (non e' stato specificato se uomo o donna) che all' operaio russo aveva acceso una sigaretta e l' aveva visto insieme alla badante uccisa. Questo testimone, che aveva fornito i dati necessari per un foto-fit del presunto assassino (il quale, nel frattempo si era rasato i capelli), ha riconosciuto Zagirov in mezzo ad un gruppo di persone somiglianti all' extracomunitario, nel confronto predisposto dagli investigatori. ''Raptus'' e' stata la spiegazione fornita da Zagirov (che ''ha reso piena confessione'', come riferisce il procuratore della Repubblica presso il tribunale perugino, Nicola Miriano) per un delitto che gli inquirenti definiscono ''efferato'' e che ha destato un vasto allarme a Perugia, per le sue modalita' e per il luogo dov' era avvenuto, un parco pubblico a ridosso del centro cittadino dove le badanti dell' Est si ritrovano abitualmente ogni domenica. '
Perugia
27/07/2006 14:47
Redazione