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Pnrr; pubblicato oggi il bando per la protezione e la valorizzazione di architettura e paesaggio rurale dell’Umbria

Oltre 11,4 mln per interventi su immobili di proprietà privata dichiarati di interesse culturale o costruiti da più di 70 anni.

È stato pubblicato oggi, mercoledì 20 aprile, sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (Supplemento ordinario n.4, Bur Serie Generale n.18) e sul portale istituzionale www.regione.umbria.it il bando regionale per la protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale, nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con oltre 11,4 milioni di euro, assegnati alla Regione Umbria dal Ministero della Cultura, verranno sostenuti progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati e del terzo settore, o a vario titolo da questi detenuti, per garantire che tale patrimonio sia preservato e messo a disposizione del pubblico. Ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i soggetti privati e del terzo settore abbiano la piena disponibilità, con titoli di godimento di durata pari almeno a 5 anni successivi alla conclusione dell’intervento, mantenendo i vincoli di destinazione per analoga durata. Potranno essere finanziati almeno 76 interventi su edifici storici rurali, provvisti della dichiarazione di interesse culturale oppure costruiti da più di 70 anni e censiti o classificati dagli strumenti regionali e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica. Per l’Assessorato alla Cultura, è una opportunità importante da cogliere per preservare i paesaggi rurali e storici attraverso il recupero e la conservazione di un grande patrimonio culturale della regione, quale elemento identitario dell’Umbria e ulteriore motore di rilancio e sviluppo del turismo, dando valore alle tradizioni e alla cultura locale. Una fonte importante di finanziamento per migliorare la qualità paesaggistica del territorio e restituire alla collettività, e in molti casi all’uso pubblico, un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico. Il recupero, si rileva, favorirà sia le attività legate al mondo agricolo sia la creazione di servizi a beneficio della fruizione culturale e turistica, come i piccoli musei locali legati al mondo rurale che svolgono un ruolo importante nelle comunità locali promuovendo la conoscenza e la memoria. Potranno essere finanziati interventi di risanamento conservativo e recupero funzionale di elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali e turistici su:

a) edifici rurali: manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (mulini ad acqua o a vento, frantoi, cantine case torre colombaie, ville e grandi residenze di campagna), che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante e che non siano stati irreversibilmente alterati nell’impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico- costruttive e nei materiali tradizionali impiegati;

b) strutture e/o opere rurali: i manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, pozzi, recinzioni e sistemi di contenimento dei terrazzamenti, sistemi idraulici, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili);

c) elementi della cultura, religiosità, tradizione locale: manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, edicole votive, abbazie, pievi, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali.

Le risorse, a fondo perduto, vengono assegnate fino all’80% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150mila euro per soggetto ammissibile; fino al 100% delle spese ammissibili, nei limiti massimi di 150mila euro per soggetto ammissibile, se il bene è dichiarato di interesse culturale. Possono presentare domanda persone fisiche e soggetti privati profit e non profit. Le domande di ammissione andranno presentate a partire dalle ore 12 di martedì 26 aprile 2022, esclusivamente tramite l’applicativo predisposto da Cassa Depositi e Prestiti, accessibile dal canale Bandi della Regione Umbria. La procedura di selezione degli interventi da ammettere ai finanziamenti è una procedura a sportello con valutazione, nella quale l’ordine temporale di arrivo delle domande guiderà sia l’istruttoria della domanda che la valutazione di merito da parte della Commissione. Le domande potranno essere inviate fino alle 16.59 del 23 maggio 2022; saranno istruite e valutate fino a concorrenza delle risorse finanziarie disponibili.

Perugia
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