Un paese che diventa città, o meglio che da tempo è una città di quasi o oltre 20.000 abitanti, è sempre, per un motivo o per l'altro, quotidianamente alla ribalta della cronaca. E i suoi abitanti sono attenti ai problemi, li conoscono a fondo, li vivono e sarebbero disposti a dare un loro contributo per risolverli. Così intervengono per le buche che tappezzano le strade o per le strisce di cui, in alcuni tratti, c'è solo il ricordo. Intervengono sul problema del raddoppio della centrale umbra tra Ponte San Giovanni e S.Anna, sul potenziamento della stazione dei carabinieri per fronteggiare meglio la delinquenza, sulle rotatorie, sul verde pubblico e così via.
Da qualche giorno per la strada, nei bar, alle edicole, dal barbiere, al mercato si parla di quanto spende il comune in affitti per uffici e per altre strutture decentrate rispetto alle proprietà centrali. Il problema che riguarda e di cui si parla, in questi giorni, a Ponte San Giovanni è la dislocazione, in zone e in proprietà diverse, delle sedi del vigili urbani e di altri uffici comunali decentrati nel paese per un migliore servizio sul territorio. Sembra che costino al comune in affitti circa 130.000,00€ all'anno.
Non tutti sono d'accordo sulla soluzione esaminata dal consiglio comunale sulla costruzione di un immobile in pieno centro, vicino al parco Bellini, per radunare gli uffici comunali, certo – dicono - “saria più comodo per i ponteggiani del Ponte, del centro, ma ridurrebbe gli spazi verdi e attrezzati che costituiscono un vero e proprio polmone insieme con le zone verdi attorno all'Istituto Volumnio e al nuovo parco di Via della Scuola”. Altri azzardano suggerimenti che potrebbero essere presi in considerazione riferendosi alle strutture di via Adriatica, i palazzoni sotto inchiesta: ancora da terminare, da definirne la destinazione, con strascichi giudiziari per accertarne la proprietà e la regolarità. “Ma già sono fatti e prendere un piano o un piano terra forse risolverebbe il problema senza dare inizio a ulteriori costruzioni – dicono un gruppetto di anziani in via della Scuola, vicino al Parco dei Pini, un esempio di come dovrebbe essere tenuto uno spazio verde.
In questo caso sono un gruppo di residenti che si prendono cura, privatamente e a spese dell'associazione costituita, di questa “zona felice” di Ponte San Giovanni. Ma ci sono anche altre strutture inutilizzate che potrebbero essere prese in considerazione suggerisce un'altra persona. Insomma – dicono a Ponte San Giovanni – trovare, cercare un'alternativa alla costruzione di una nuova sede per gli uffici comunali di zona, o quanto meno verificare se quanto dice la gente del posto abbia qualche fondamento di fattibilità. La voce della gente, la voce del popolo più volte, nella storia passata e recente, è risultata essere nel “giusto”.
Il tutto mentre si parla di realizzare, attorno al CVA – sempre nell'area del parco Bellini -, un'area riservata e attrezzata per fare ginnastica e mobilità all'aperto per gli anziani ma, ovviamente, aperta a tutta la popolazione.
Perugia
20/02/2015 11:38
Redazione