Pozzi e falde avvelenate a Bastia

Dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, 96 denunce e 60 aziende coinvolte. E' il bilancio dell'operazione condotta dal Noe di Perugia, con la collaborazione dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e dell'Arma territoriale, denominata 'Laguna de cerdos'. Le accuse vanno dall'avvelenamento delle falde acquifere al disaatro ambientale al traffico illecito di rifiuti. L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia e attualmente in fase di esecuzione nei comuni di Bettona, Bastia Umbra, Cannara, Todi e Brescia, ha disarticolato un'organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi costituiti dagli effluenti della depurazione principalmente di reflui zootecnici di origine suinicola. Il Gip di Perugia, Claudia Matteini, accogliendo integralmente le richieste del Pubblico Ministero, ha disposto la custodia cautelare in carcere di 4 componenti o ex componenti del consiglio di amministrazione della cooperativa che gestisce il depuratore, tra cui il presidente e il vicepresidente, e gli arresti domiciliari per 3 dipendenti dell'Arpa Umbria operanti nel territorio di Assisi-Bastia Umbra e 3 tra imprenditori zootecnici (uno residente a Brescia) e trasportatori. In manette anche l'assessore di Bastia Antonio Bagnetti