Presentazione del libro “Gli occhi di Maria su Gubbio”

Venerdì 25 giugno, alle ore 21, presso l’Hotel Beniamino Ubaldi, l’Associazione culturale “Benedetto XVI” presenta il libro “Gli occhi di Maria su Gubbio – Eventi, documenti, riflessioni e immagini della sconvolgente ondata di prodigi del 1796”. Si tratta di uno studio di Luigi Girlanda (presidente dell’Associazione), Lamberto Padeletti (vicepresidente) e don Claudio Crescimanno (collaboratore della rivista di apologetica “Il Timone”) che racconta e analizza la sconvolgente serie di prodigi verificatisi a Gubbio nell’estate del 1796, di cui si è inspiegabilmente persa memoria. A partire dalla mattina del 9 luglio, alcune immagini della Madonna iniziarono misteriosamente ad animarsi, muovendo gli occhi, la bocca e perfino cambiando espressione del volto. I fenomeni continuarono, alla presenza di numerosissimi testimoni, per circa due mesi e furono accompagnati anche da diverse guarigioni improvvise e perfino da un’apparizione della Vergine Maria a una giovane pastorella. Il vescovo di allora, monsignor Ottavio Angelelli, fu testimone oculare di alcuni di questi prodigi e ne accreditò la veridicità attraverso una scrupolosissima inchiesta canonica, i cui documenti – puntualmente analizzati dagli autori del volume – sono conservati presso l’archivio vescovile diocesano. Il libro è accompagnato da un prestigioso “invito alla lettura” di Vittorio Messori, lo scrittore cattolico più tradotto al mondo e autore di due libri con i pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. La prestigiosa pubblicazione è arricchita anche da un album fotografico con i luoghi e le immagini protagoniste dei miracoli. “Il nostro intento – spiegano gli autori – è quello di far luce su uno dei più sconvolgenti prodigi che la Madonna, compatrona della città con sant’Ubaldo, ha voluto operare nella nostra città. Nella consapevolezza che non ha futuro una Chiesa che dimentica il suo passato, auspichiamo che il nostro lavoro possa essere occasione per il tempestivo ed entusiastico ripristino della perduta tradizione di festeggiare ogni anno l’anniversario dell’inizio dei prodigi, il 9 luglio, con il suono a festa di tutte le campane della città”.