Protesi d’oro: due gli eugubini indagati

Ci sono novità in merito all’indagine sulle cosiddette protesi d’oro o protesi fantasma. La prima è che sono otto gli indagati raggiunti dagli avvisi di garanzia del pm dario razzi titolare dell’inchiesta e due sarebbero eugubini. Si tratta di una dipendente e di un medico dell’Asl 1. La dipendente che si dichiara totalmente estranea ai fatti è difesa dall’avvocato Ubaldo Minelli che chiederà al pm Razzi l’archiviazione del caso , mentre il medico è difeso dall’avvocato perugino Cesare Manini. La seconda è che lo stesso pm Razzi per la complessità istruttoria dell’inchiesta ha richiesto al gip Paolo Micheli una proroga per la conclusione delle indagini di altri 6 mesi , cioè fino al 12 luglio 2010. Razzi infatti vuole ancora sentire testimoni, persone informate sui fatti e dare concretezza al materiale fornitogli dalle indagini portate avanti dalla guardia di finanza e dai carabinieri. Per gli otto indagati le ipotesi di reato contestato vanno dalla corruzione per atti di ufficio, alla corruzione di una persona incaricata di pubblico servizio , all’abuso di ufficio fino alla falsità ideologica e alla frode nelle forniture. Reati perpetrati fino al marzo del 2009 nei comuni di Perugia Marsciano Bastia Panicale e Gubbio. L’indagine ha preso le mosse nel novembre del 2009 da alcune segnalazioni di pazienti. La prima quella di un portatore di handicap di Valfabbrica all’epoca dei fatti minorenne che si è visto assegnare una sedia a rotelle non idonea e uno stabilizzatore mai ricevuto. Per la sedia a rotelle e per lo stabilizzatore però esistevano all’asl documentazioni e certificati medici originali. Perché alla fine di questo si trattava. Farsi rimborsare dal servizio sanitario , i cosiddetti ausili che per gli invalidi dal 70 al 100% sono gratuiti, anche fino a otto volte il loro valore. Le bustarelle per chi aiutava ad esempio i negozi di sanitari a riscuotere rimborsi più alti per materiale più economico, prevedevano il 4 per cento dell’importo ossi il valore dell’iva applicato sulla protesi.