«Notabilissimo fu che in pochi mesi, studiando Rafaello la maniera di Pietro, lo imitava tanto a punto et in tutte le cose, che i suoi ritratti non si conoscevano da gli originali del maestro».
A metà del Cinquecento Giorgio Vasari nello scrivere le "Vite" di pittori, scultori ed architetti non aveva dubbi sul fatto che l'arte di Raffaello dovesse molto a quel "Perusino Pier della Pieve" che già il padre Giovanni Santi ammirava a tal punto da chiamarlo "divin pittore" nella sua "Cronica".
All'Umbria Raffaello Sanzio, di cui il 2020 ricorda i 500 anni dalla morte, deve tanto, deve la tecnica, appresa a bottega da Pietro Vannucci dopo la morte del padre, ma anche i paesaggi e in generale quella natura che, come si legge nell'epitaffio funebre scritto da Pietro Bembo:"Da lui temette d'essere vinta" .
Non a caso all'Umbria guarderà spesso anche quando, ormai affermato pittore a Firenze e Roma, con questa terra avrà legami stretti in termini di committenza ( la famiglia Baglioni in primis ), ma anche di amicizie ed affetti.
Per questo l'Umbria non poteva mancare all'appello del cinquecentenario e se il Covid ha spostato gli eventi, non li ha cancellati.
A Palazzo Baldeschi a Perugia la Fondazione CariPerugia Arte con l'Accademia di Belle Arti, il contributo della Soprintendenza archivistica, la Galleria nazionale e il patrocinio di Regione e Comune, dal 18 settembre apre la mostra "Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia" ( chiusura 6 gennaio 2021) , un percorso di cui è stata presentata stamni un'anteprima in occasione della riapertura alle visite delle collezioni di Palazzo Baldeschi al Corso dopo l'emergenza Covid.
La mostra a settembre presenterà più sezioni, la prima multimediale con produzioni video realizzate dall'agenzia umbra Euromedia con la supervisione dello storico Francesco Federico Mancini che presenta una sequenza coinvolgente di tutte le opere umbre del maestro. Per la presidente della Fondazione CariPerugia Arte Cristina Colaiacovo:" La Fondazione si è impegnata nel voler rendere peculiare ed aderente al territorio questa mostra. Poteva acquistare pacchetti già fatti e preconfenzionati di Raffaello in Umbria, ma abbiamo voluto prediligere una produzione che fosse nostra, di questa terra, affidando il lavoro ad esperti tecnici e storici che l'hanno curata".
Una seconda parte guarda all'eredità di Raffaello in Accademia a partire dalle opere del pittore ottocentesco Tommaso Minardi e non solo .
Estensioni fuori Perugia dell'omaggio a Raffaello sono la mostra di maioliche rinascimentali che dal 10 setttembre aprirà i battenti alle Logge dei Tiratori a Gubbio e nel 2021 la mostra sul giovane Raffaello alla Pinacoteca di Città di Castello. Cede il passo la Galleria Nazionale dell'Umbria che a settembre aveva previsto un evento espositivo, ma che proprio oggi ha annunciato di dover cancellare .
( ndr. nel tg di TRG stasera ore 19.30 , replica ore 20.20 le interviste e le immagini del preview della mostra )
Perugia
10/07/2020 15:09
Redazione