"Gianluca e Flavio, due ragazzi adolescenti, 15 e 16 anni, dei nostri rioni, della nostra città, trovati morti nel proprio letto nella stessa mattinata. Non osiamo immaginare il dolore di genitori e familiari. A loro ci stringiamo in una solidale compassione per la perdita prematura di questi che sono figli loro e anche nostri». Sono le parole del vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia, padre Giuseppe Piemontese, all’indomani del tragico fatto che sconvolto un'intera Regione.
Il sindaco di Terni Latini ha deciso di proclamare il lutto cittadino per il giorno nel quale si svolgeranno i funerali. Le bandiere del Comune di Terni saranno poste a mezz’asta, mentre il gonfalone sarà inviato alle celebrazioni funebri. Sarà osservato un minuto di raccoglimento negli uffici comunali.
Intanto il quarantunenne in stato di fermo dopo la morte dei due adolescenti di Terni "ha ammesso dal primo momento di avere ceduto loro del metadone, lo stesso che gli viene fornito presso il Sert, essendo seguito come tossicodipendente": lo afferma, con l' ANSA, l' avvocato Massimo Carignani, difensore dell' uomo. Il legale ha incontrato stamani il suo assistito, che si trova nel carcere di Sabbione dalla tarda serata di ieri. Domani mattina, davanti al giudice Barbara Di Giovannantonio, è prevista l' udienza di convalida del fermo.
"Abbiamo una responsabilità collettiva per quello che è accaduto. Forse non siamo stati del tutto capaci di fare il nostro dovere". questo invece ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Terni Alberto Liguori che ha aperto così la conferenza stampa per illustrare le indagini che hanno portato al fermo di quarantunenne .
A carico dell' uomo fermato è stato ipotizzato il reato di morte come conseguenza di altro delitto. "Abbiamo lavorato con i giovani - ha sottolineato ancora il procuratore - che hanno dato una grande mano indirizzandoci e restringendo campo di azione. Ci hanno condotto verso il sospettato. Cosa grave è il fenomeno della dimestichezza che hanno con il mondo della droga". Secondo Liguori "non è corretto" definire stupefacente la sostanza assunta dai ragazzi, di 15 e 16 anni, è che ne ha provocato la morte. "Gli esami tossicologici serviranno per capire - ha detto il procuratore -, ci affideremo agli specialisti e vedremo cosa troveremo".
Perugia
08/07/2020 17:50
Redazione