Rapina a Bastardo, un commando armato slavo

Sarebbe stato un commando slavo ad aggredire Luisa Fuccelli, 39 anni, titolare dell’omonima gioielleria di Bastardo, rapinata giovedì sera da una gang di malviventi con il volto coperto da passamontagna e armati di due rivoltelle. La donna che si trovava a tarda sera nei pressi del negozio per un appuntamento con una cliente sarebbe stata costretta a entrare nella gioielleria dove i banditi gli avrebbero poi intimato di aprire la cassaforte. Il sangue freddo della giovane aveva però avuto la meglio sulle minacce di morte: così fingendo di non ricordare la combinazione aveva evitato che i cinque facessero man bassa di preziosi. Arraffato un magro bottino di 7.000 euro i rapinatori erano poi fuggiti a bordo di una station wagon di colore scuro, non prima tuttavia di aver costretto la donna a seguirli, scaraventandola nel bagagliaio dell’auto. Dopo appena un chilometro era dunque stata fatta scendere e abbandonata in piena campagna, legata con un paio di manette ad un pontile. Sulle tracce dei cinque i carabinieri della Compagnia di Spoleto e i militari della stazione di Giano dell’Umbria. Al vaglio degli inquirenti il filmato registrato dalle telecamere a circuito chiuso di cui è dotato l’esercizio commerciale. Un elemento di indagine non determinate se è vero che uno dei banditi appena varcata la soglia di ingresso ha girato l’obiettivo della telecamera puntandolo verso il soffitto. Nel mirino degli investigatori anche l’auto della fuga di cui la donna ha fornito solo parziali indicazioni identificative del numero di targa. Dai primi accertamenti dovrebbe trattarsi di un mezzo rubato qualche giorno prima in zona. Al setaccio tutta l’area circostante la gioielleria di Bastardo, piccola frazione del Comune di Giano dell’Umbria a pochi chilometri dalla E45. Intanto si registra la solidarietà del sindaco di Giano Paolo Morbidoni che lancia un appello affinchè chi ha visto parli.