Resti archeologici in via Buozzi a Gubbio

Un antico muro di separazione tra i campi e gli orti rappresentato dal Mingucci in un dipinto datato 1622 attualmente conservato in Vaticano e altri due resti di altrettante murature in pietra ancora oggetto di studio al fine di stabilirne l'epoca di costruzione. Sono i ritrovamenti archeologici tornati alla luce nel corso dei lavori di riqualificazione di via Bruno Buozzi. La notizia dei ritrovamenti ha suscitato tra i residenti un sentimento misto tra compiacimento per veder recuperata una parte significativa della storia della città di pietra e preoccupazione per il possibile rallentamento dei lavori che l'interessante scoperta potrebbe causare. In questo senso il direttore dei lavori Tomarelli ha voluto tranquillizzare i cittadini, riferendo loro come fino a questo momento i tempi degli interventi di riqualificazione siano stati rispettati, aggiungendo inoltre che proprio per ovviare alle legittime richieste di celerità dei residenti, la Soprintendenza non abbia sospeso i lavori, anzi; non appena verranno terminati i rilievi i reperti trovati saranno ricoperti con sabbia e terra.