È in stallo la questione rifiuti in Umbria e ancora in alto mare gli accordi con la Regione Marche per smaltire parte del RSU prodotto nella nostra regione. L'assessore regionale all'Ambiente Fernanda Cecchini ieri in Commissione regionale ha ribadito che "i patti saranno perfezionati dalla Giunta regionale solamente se i gestori coinvolti presenteranno un programma esaustivo per la soluzione dell'emergenza".
I problemi sorgono perché non è in programma un aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti, previsto unicamente nel Piano di Ambito unico regionale alla fine del prossimo anno, il quale dovrà essere preceduto da un piano preliminare improntato ai principi dell'economia circolare e della strategia rifiuti zero. L'obiettivo è quello di intensificare il servizio "porta a porta", adeguare gli impianti alla riduzione degli scarti e individuare un gestore unico per i rifiuti regionale (al momento ce ne sono circa 20) anche se ci sono contratti stipulati dai singoli Ati con singoli gestori che scadranno solo tra diversi anni.
"Gli impianti non saranno più a servizio di un signolo Ati ma di tutto il sistema regionale. Secondo le stime, se non verrà fortemente incrementata la raccolta differenziata, non verrà attivata una filiera del Css e non sarà aumentata la produzione di rifiuti, le discariche potranno accogliere gli stessi fino al 2024."