Accelerare l’incremento della raccolta differenziata dei rifiuti, uniformandola su tutto il territorio regionale, allo scopo di arrivare al 60% entro il 2016: ognuno dei 92 comuni umbri dovrà riorganizzare i servizi di raccolta domiciliare raggiungendo i livelli previsti dal Piano regionale altrimenti scatteranno i poteri sostitutivi della Regione anche con la nomina di un commissario “ad acta”. La misura è nella delibera approvata dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta. In particolare esistono significativi scostamenti fra i 4 Ati-Ambiti territoriali integrati come dimostrano i dati relativi al 2014: L'Ati 1 (che comprende l'altotevere e l'altochiascio fra Città di Castello, Gualdo Tadino, Gubbio, Umbertide) è al 51,4%; l'Ati 2 (che include Assisi, Bastia Umbra, Cannara, la zona del Trasimeno, Perugia, il tuderte e Valfabbrica) è al 60,0%; l'Ati 3 (con la Valle Umbra fra Bevagna, Spoleto, Foligno, Nocera Umbra, la Valnerina, Spello, Trevi, e Valtopina) al 43,4%; l'Ati 4 (che include il ternano) è al 39,4%. Una estrema variabilità che riflette quella fra i singoli comuni: Perugia è al 60,3%, Terni si è attestata al 43,2 per cento arretrando rispetto all’anno precedente. Quattro Comuni sopra i 10mila abitanti hanno superato l’obiettivo del 65% fissato dal Piano: Umbertide (71,9%) è la più virtuosa dell'Umbria insieme a Bastia Umbra (69,6%); Fossato di Vico (65,3%), Marsciano (66,9%) e Todi (66,6%). Altri Comuni più piccoli (Bettona all'82,6% Torgiano al 71,5% e Giano dell’Umbria al 69,1%) hanno addirittura raggiunto risultati di rilievo a livello nazionale. Sopra il 50% si posizionano Cannara (61%), Gualdo Tadino (54,4%) e Foligno (52,3%). C'è poi una fascia di risultati al di sotto del 50% che conta i comuni di Assisi (49,8%), Gubbio (48,7%), Città di Castello (47,8%) e poi in coda i Comuni che differenziano meno del 40% come Spoleto (39,1%), Orvieto (39,6%) e Amelia ferma ad un disastroso 32%. La Giunta ha disposto che i Comuni, entro il 31 marzo 2016, dovranno approvare le modalità organizzative che assicurino entro il 30 giugno 2016 la riorganizzazione dei servizi domiciliari. Entro la fine del 2016 si dovrà arrivare in ogni Comune a una differenziata non inferiore al 60%, che salga ad almeno il 65% nel 2017 fino a raggiungere nel 2018 una quota non inferiore al 72,3 per cento pena l'esercizio -da parte della regione sui Comuni- dei poteri sostitutivi anche con la nomina di un commissario “ad acta”.
Gubbio/Gualdo Tadino
25/01/2016 11:23
Redazione