Gianfranco Beda, ex preparatore atletico di numerose società sportive ed anche della nazionale, ora manager in diverse società sportive di rugby, ha portato i propri consigli, l’esperienza, le conoscenze in forza alla compagine eugubina, lunedì sera presso la sede in via del Molino, catalizzando l’attenzione di associati, dirigenti, allenatori, soci che da subito si sono mostrati entusiasti dell’iniziativa ed hanno iniziato ad attivare un motore immobile, che, più o meno a breve, darà i propri frutti con una discussione proficua ed attività efficaci. Tutti consapevoli che solo con il fare, insieme, in maniera consapevole e condivisa si potrà portare ancora più in alto ed avanti l’associazione rossoblu. Ciò che occorre alla realtà sportiva eugubina, già intessuta di ottime risorse, è proprio questo, delle piccole ma utili e concrete indicazioni per convogliare la voglia di fare, l’energia, le risorse a disposizione in un’unica direzione, un binario condiviso in cui ciascun motore divenga un propulsore di attività per il bene comune, di tutta l’associazione e della comunità di cui essa è espressione. Ciascuno nel Rugby Gubbio 1984 è un tassello indispensabile, ciascuno dotato di capacità e competenze che vanno però messe a frutto in maniera condivisa ed unitaria, perché l’albero Rugby Gubbio cresca sempre più, forte e radicato. Il “buon fare” attuale del Rugby Gubbio, sia nella comunicazione esterna che nell’organizzazione interna, è stato d’altra parte lodato da Beda, che non conosceva ancora la realtà ovale eugubina, ma ha avuto modo di approcciarla solo stavolta di ritorno in città, dopo anni in cui, nel passato, era stato preparatore dell’Atletica femminile. La realtà rugbistica, con i numeri che vanta oggi, non abbisogna di grandi strategie, ciò che occorre è invece unificare le risorse interne già presenti, così da rendere la società sempre più una compagine sanamente gestita, creando un ordine che permetta a ciascuno di avere un ruolo chiave definito. Occorre in questa direzione una presa di coscienza e di consapevolezza che spinga ogni singolo motore dell’associazione verso un fine comune, verso un intento chiaro che è quello della crescita positiva del Rugby Gubbio, per questi primi 30 anni e per il prossimo futuro. Punto di partenza dovrà essere proprio curare ciò che già c’è, la sede in via del Molino, farne una Club House all’avanguardia, ed attrezzare meglio l’impianto sportivo del Coppiolo. Già un primo incontro in questa direzione si era svolto scorsa settimana con Matteo Corazzi, capitano di serie A, che dalla città di pietra, con il proprio talento, la grinta e la voglia di fare e mettersi in gioco, si è ritrovato tra le fila di una delle compagini più in vista della Nazione. Matteo ha intrattenuto i più giovani della realtà ovale eugubina con la propria storia, lasciando in ciascuno la voglia di provare, di mettersi in gioco, di sfidare i propri limiti e condividere un momento di alta cultura sportiva e di sano agonismo.
Gubbio/Gualdo Tadino
11/03/2014 15:16
Redazione