Prima ad Orvieto, ora a Gubbio. Anziché chiudere le discariche e cominciare ad recuperare materiali ed energia, si pensa ad ampliarle. Le discariche hanno un grande impatto ambientale, sono tra i più importanti produttori di gas ad effetto serra (metano ed anidride carbonica), emettono sostanze tossiche nel suolo, nelle acque e nell’aria, sia quando sono in esercizio, sia per diversi secoli dopo la chiusura. Costituiscono un grande danno per l'ambiente e per l'economia”, questa la dichiarazione della presidente nazionale degli "Amici della Terra", Monica Tommasi.
I dati mostrano che la gestione dei rifiuti in Umbria è fallimentare. La Regione fa un grande ricorso alle discariche, poca raccolta differenziata e non si è dotata di impianti per il recupero energetico e di materia, a differenza delle regioni più avanzate, come la Lombardia, l’Emilia Romagna o la provincia di Bolzano che stanno centrando gli obiettivi di economia circolare, hanno un alto livello di raccolta differenziata, recuperano materia ed energia, hanno ridotto al minimo il ricorso alle discariche e non esportano rifiuti. L'Umbria si colloca tra le regioni italiane inadempienti di leggi e direttive e tra i paesi europei più arretrati, come la Bulgaria e la Romania.
Ripartizione percentuale della gestione dei rifiuti urbani in Italia, anno 2015
(dati ordinati per percentuali crescenti di smaltimento in discarica). L'Umbria è tra le regioni peggiori. La Campania, il Lazio e la Calabria destinano consistenti quote di rifiuti ad impianti situati in altre Regioni o Paesi. (http://astrolabio.amicidellaterra.it/node/1246).
“Il problema dei rifiuti e della gestione delle risorse- ha detto Tommasi- deve essere affrontato in maniera non ideologica, osservando le esperienze più avanzate, in Italia e all’estero. Non può basarsi sulla propaganda ignorante di chi cerca consensi seminando allarmi o di chi cede alla demagogia per paura di perdere consensi".
Gli Amici della Terra hanno valutato con favore l'iniziativa del Governo per dotare di impianti gli ambiti territoriali che ne sono ancora sprovvisti perché l'incapacità di molte Regioni italiane (fra cui si colloca anche l’Umbria) ha portato all'emergenza rifiuti, alla loro vergognosa esportazione in altri paesi o ad un inaccettabile ampliamento delle discariche. Ora tocca alle Regioni fare la propria parte.
“Vogliamo dare un contributo per riportare la discussione su un piano razionale che possa trovare soluzioni efficaci ed efficienti per una corretta gestione dei rifiuti – ha concluso Tommasi – e, per questo, abbiamo deciso, nell'ambito della campagna nazionale "Zero Sprechi", di approfondire i motivi che hanno portato la regione Umbria a questa situazione di emergenza e di formulare proposte utili all'aggiornamento del Piano dei rifiuti”.
Perugia
18/04/2017 09:50
Redazione