Sanita' regionale: i sindacati chiedono di "cambiare verso"

La "necessita' di un cambiamento radicale" nella sanita' umbra e quindi un "cambiamento di verso": e' quanto auspicano Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dell'Umbria. I tre sindacati di categoria, per fare il punto sulla situazione e sulle criticita' della sanita' regionale, hanno tenuto stamani una conferenza stampa nella sala Rita Levi Montalcini del Creo, perche' "il centro di ricerca emato-oncologica e l'ospedale di Perugia sono importanti luoghi simbolo di lavoro della sanita'". Al centro delle richieste, "la chiarezza delle posizioni" dei vari soggetti in campo (Regione, Universita' e Aziende ospedaliere) e "la trasparenza nei percorsi e nei processi". "Sanita' umbra che - hanno subito precisato i tre portavoce, Vanda Scarpelli (Cgil), Ubaldo Pascolini (Cisl) e Marco Cotone (Uil) - e' buona e di qualita', ma si registra un evidente depontenziamento e una incomprensibile situazione di stallo relativa" alla sua gestione. L'Umbria, ha poi evidenziato Scarpelli, "nel 2011 risultava essere la prima regione nella graduatoria stilata dal ministero tra le cinque regioni 'benchmark' per qualita' ed efficienza, nel 2013 e' calata all'ottavo posto e nel 2014 al decimo". L'incontro di questa mattina con i giornalisti, hanno poi ricordato, e' arrivato a conclusione di un percorso di ascolto "grazie ad assemblee con i lavoratori della sanita' regionale, le Rsu e i dirigenti sindacali" che si sono svolte nelle strutture sanitarie pubbliche nei mesi di febbraio e marzo. I sindacati quindi, facendosi portavoce delle esigenze uscite dagli incontri, chiedono che "da subito si riprenda la discussione e il percorso avviato sul Piano sanitario regionale" e che "va immediatamente riaperto un serio confronto sulle criticita' del sistema regionale - ha detto Cotone - perche' siamo preoccupati su come la sanita' umbra sta declinando". Ma a preoccupare i sindacati "e' la crisi in atto all'interno della maggioranza dell'Assemblea legislativa regionale, che rende ancora piu' difficile l'avvio del processo di rinnovamento". Le questioni messe sul piatto sono: precariato, insufficienza di organici soprattutto tra gli infermieri e il personale di supporto, razionalizzazione dei servizi, verifica progetto di riduzione delle liste di attesa, aumento richieste, eliminazione delle barelle, miglioramento degli standard qualitativi di alcuni reparti. La situazione umbra si lega poi alla vertenza nazionale visto che "il contratto nazionale del lavoro deve essere ancora rinnovato, necessario ora dopo l'accordo fatto tra i comparti", ha spiegato Scarpelli annunciando pure una giornata di mobilitazione per il 25 maggio. "In questi anni - ha infine osservato Pascolini - il sistema sanitario regionale ha vissuto una situazione di debolezza politica e una sostanziale situazione di disequilibrio". Per i sindacati quindi, "la mancanza di un indirizzo politico chiaro e di una visione generale ha influito su alcune situazioni rimaste in sospeso". Infatti, denunciano i sindacati, "anche la fase di attuazione prevista nella legge di riordino del sistema sanitario regionale dell'azienda integrata ospedaliera-universitaria avanza con fatica".