Scheggia: rinvenuto senza vita il corpo del pilota del Cessna precipitato ieri

Purtroppo le speranze si sono infrante alle luci dell’alba: Auro Malinconici, l’uomo di 58 anni di Bastia Umbra disperso ieri sui monti tra Scheggia e Sassoferrato dopo che il Cessna 172 sul quale era a bordo era scomparso dai radar, non è sopravvissuto all’impatto. Questa mattina intorno alle 9 è stato ritrovato il velivolo precipitato sul monte Forìa come il cadavere del bastiolo. Il ritrovamento è stato possibile grazie al volo dell’elicottero dell’aereonautica che, individuato il punto, ha calato un primo soccorritore che non ha potuto far altro che constatare la morte dell’uomo. L’elicottero della forestale aiuterà il recupero del corpo, operazione piuttosto complicata per l’asperità del luogo e la neve abbondante. Saranno poi le successive analisi ad aiutare a capire le cause del decesso, se in seguito all’impatto o se per un malore che ha a sua volta causato l’incidente. Lo sgomento della famiglia e degli amici è indicibile: Malinconici, impiegato dalle Poste, aveva da sempre la passione del volo con parecchie ore di esperienza tanto da portarlo a costituire alla società Italy Wings che operava nel settore delle escursioni aeree e turistiche. Auro Malinconici era decollato col suo Cessna 172N alle 14.47 da Falconara a bordo del velivolo appena comperato. Dalle 15.09 però si erano perse le tracce. Subito scattate le ricerche in terra in terra marchigiana e, dalle 19, nel comune umbro di Scheggia. Qui attivate subito le squadre di carabinieri, forestale, protezione civile, vigili del fuoco da Gubbio, Scheggia, Perugia, Fano, Frontone. Alle 22 l’individuazione della zona del presunta caduta del velivolo a mille metri d’altezza in una zona boschiva e con 50 cm di neve tra i monti Lago, Forìa e Strega. Fondamentale è stato il cellulare di Malinconici che, pur squillando a vuoto, ha permesso di individuare la cella territoriale. Da qui l’individuazione di una zona- cono da perlustrare. Prima missione esplorativa affidata a due volontari del soccorso alpino italiano di Pesaro-Urbino ed in tenuta da sci da fondo. Le operazioni di ricerca sono state coordinate dal capo stazione della guidati dal capo stazione del soocorso alpino marchigiano Andrea Latini. Purtroppo però è stato tutto inutile.