Schiettezza e verità senza compromessi, addio al giornalismo di Sergio Benincasa

Un grande dolore quello che ha colpito tutti gli amici e i giornalisti che nel corso della loro vita hanno conosciuto e lavorato con Sergio Benincasa che, tra i tanti incarichi, ha anche diretto i quotidiani delle testate del Corriere dell'Umbria, dal 1986 al 1995.
Se n'è andato ieri in quella Roma che conosceva bene fin dagli anni '70 e in cui si era ritrasferito da un po' per amore di sua figlia Giovanna.
Ma il cuore di Sergio Benincasa è sempre stato a Perugia, la sua seconda patria.
Chi lo conosce lo definisce livornese per piglio, con un carattere a volte difficile da smussare ma che era solo apparenza. Nel lavoro, invece, prediligeva un giornalismo sempre all'attacco e senza mezze misure.
A prescindere da tutto e da tutti l'importante era fiutare la notizia, verificarne scrupolosamente le fonti, ricercarne la sostanza e se l'intravedeva, non mollava la presa e la pubblicava, anche se scomoda.
Grazie a queste qualità e a questi obbiettivi riuscì a rafforzare il brand del Corriere dell'Umbria, caratterizzandolo per la sua capillarità sul territorio, la sua schiettezza e la sua aderenza ai fatti; senza mai parteggiare, ma lasciando sempre spazio a tutte le voci.
"Era un lottatore, pur bravo nella diplomazia, ma senza mai compromessi al ribasso", ricorda chi lo apprezza come persona prima che come direttore, "stimava molti dei suoi giornalisti, e glie lo dimostrava salvaguardandoli da incidenti di percorso e elargendogli sempre un unico grande consiglio: comportatevi sempre con onestà e rispetto.
E' stato un amico, un insegnante a cui non mancavano le critiche, mai cattive o fuori luogo. Dentro ardeva ancora la fiamma del mestiere, perchè era un giornalista di razza, un professionista rigoroso. Ma soprattutto era una persona perbene."
"Gli editori passano, i direttori passano, i giornalisti restano", era il suo mantra. Oggi i suoi giornalisti affermano a gran voce che lui rimarrà sempre. "Grazie per quello che hai fatto per noi e per quello che ci hai dato. E per favore, continua a leggerci da lassù."