Sconcerto e perplessità. L'uscita a suo modo clamorosa del gruppo "Gubbio rinasce" con molti iscritti Pd che hanno dichiarato di sostenere la candidatura Stirati (proposta da un comitato e sostenuta da 4 liste civiche) ha di fatto aperto una nuova profonda crepa in seno al Pd di Gubbio. Il commento del giorno dopo e' affidato ad un comunicato inviato al segretario uscente Michele Sarli che esprime delusione ma anche volontà a proseguire la propria strada puntando ad una coalizione di centrosinistra:
"E pensare - esordisce la nota - che il documento dell’Unione Comunale di giovedi sera tra le altre cose diceva:.
…..“Il partito, invece, è la DEMOCRAZIA, dove ti devi confrontare per forza con gli altri, che magari la pensano diversamente da te, propongono cose diverse da te, provengono da percorsi diversi dai tuoi, in questo caso tutto è molto più difficile,
… vuoi mettere la difficoltà di organizzare un VOTO, svolgere lunghe riunioni per trovare mediazioni? … molto meglio riunire quattro amici che si mettono insieme in una lista civica dove tutti vanno d’accordo, non c’è il problema del confronto, ma che alla fine, come le esperienze passate hanno dimostrato, sono servite solo a pochi e mai alla collettività……
…….Tutto ciò sarà possibile se terremo ben presenti le tappe del nostro percorso:
1) elezione del segretario;
2) elezione di organismi dirigenti unitari dove tutte le sensibilità siano rappresentate (sul modello dell’ultima direzione e dell’ultima segreteria e non quello precedente);
3) inizio di un cammino programmatico per costruire il programma per la città, non nelle segrete stanze, ma nei luoghi dove vivono i cittadini,: nei luoghi di lavoro, nei laboratori degli artigiani, nelle scuole con gli studenti, nei centri di aggregazione giovanile o della terza età; con le famiglie, con le associazioni di categoria, con le associazioni sportive e del tempo libero.
4) scelta del candidato a sindaco attraverso le PRIMARIE APERTE ED INCLUSIVE SENZA PALETTI RESTRITTIVI ma dando la possibilità a tutti i nostri iscritti di avanzare una proposta. Questo passaggio così delicato ed importante dovrò essere svolto dando successivamente il tempo necessario al nostro candidato di impostare una campagna elettorale dignitosa e soprattutto dando il tempo di riaggregare le varie proposte alternative in unico progetto unitario, senza divisioni
5) costruire una coalizione forte dove il pilastro sia il programma e non le persone…….”
E pensare che il giorno precedente si era tenuta una riunione della direzione, di preparazione dei lavori, nel corso della quale il documento era stato presentato e condiviso come base della discussione che doveva portare alla scelta del segretario.
Capite bene lo sconcerto della stragrande maggioranza dei componenti dell’unione comunale prima nell’assistere alla volontà di non intervenire da parte della lista congressuale “Gubbio Rinasce” che si rifiuta di esprimere il proprio parere in merito al documento della direzione ed iniziare a costruire l’unità del partito su punti condivisi. Poi nella presentazione del comunicato stampa della stessa lista i cui componenti in direzione ed i loro delegati in unione comunale erano evidentemente a conoscenza della sua esistenza.
Perché sconcerto? Perché nello scarno intervento di Mario Santini si affermava che il luogo sovrano di discussione è l’Unione comunale, luogo di partecipazione democratica nel quale riportare le questioni del partito. Perché spesso proprio da quelle persone abbiamo sentito parlare di correttezza, trasparenza, partecipazione salvo poi, come in questa occasione, fare esattamente il contrario.
Non crediamo che questo sia il modo corretto di confrontarsi; non è coerente né sincero, è ipocrita e sleale nei confronti degli altri iscritti e dirigenti, con i quali evidentemente non si vuole condividere un percorso ed un’esperienza politica, perché si hanno altri obiettivi.
Ed infatti perché, avendo in tasca il comunicato presentato il giorno dopo, si ha paura di portare alla discussione di tutti l’argomento? Perché dichiarare di sostenere una candidatura a Sindaco quando il partito afferma che è necessario che il pilastro sia il programma da costruire insieme a tutta la Città e non le persone? Perché sostenere una candidatura a Sindaco di una persona proposta e sostenuta da una lista civica che dichiara che i partiti devono stare fuori dall’amministrazione comunale per 5 anni? Perché non costruire insieme, nel Partito Democratico, un programma e poi una candidatura ed invece si sceglie la scorciatoia di percorsi fatti da altri e del tutto esterni al Partito Democratico? Perché infine andare a braccetto con liste civiche i cui esponenti sono dichiaratamente di destra?
Queste domande meritano una risposta ed in fretta.
In questa vicenda ci sono molti aspetti, assolutamente non trasparenti, che portano a pensare che sia in corso un attacco al partito democratico, da parte di alcuni suoi iscritti e dirigenti, fatto non alla luce del sole, ma in incontri nelle segrete stanze, utilizzando la presenza negli organismi ufficiali (com’era la frase? Prima di tutto il rispetto delle regole?) come un cavallo di Troia, chissà con quali obiettivi.
Per quanto ci riguarda pensiamo di costruire una coalizione di Centrosinistra, aperta anche alle espressioni di civismo che vorranno condividere un percorso serio, che faccia perno su delle proposte strategiche per sviluppare la nostra città".
Gubbio/Gualdo Tadino
27/12/2013 16:04
Redazione