Un sequestro preventivo impeditivo dei crediti, presenti nei cassetti fiscali dei terzi cessionari, pari a 9 milioni e 241 mila 985 di euro è stato eseguito dalla guardia di finanza di Perugia nei confronti di tre società ed altrettante persone fisiche che risulterebbero coinvolte in una presunta frode relativa al "bonus facciate", consistente nella detrazione d'imposta delle spese sostenute, per interventi finalizzati al recupero o restauro degli esterni degli edifici. E' stata data così esecuzione a un decreto emesso dal gip del capoluogo umbro su richiesta della Procura. L'operazione parte dall'attività di analisi condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia finalizzata anche a contrastare l'utilizzo distorto delle misure agevolative, previste dalla legislazione emergenziale. E' così emersa - si ricostruisce in una nota della Procura - la posizione di una società operante nel settore delle costruzioni, con sede legale a Perugia, ma riconducibile a soggetti di origine campana, che avrebbe acquisito la titolarità di crediti per gli investigatori artificiosamente creati, in parte, ancora presenti nel proprio cassetto fiscale, in parte, ceduti a soggetti terzi o ad intermediari finanziari e, quindi, monetizzati. La guardia di finanza ha portato alla luce quelle che sono definite evidenti incongruenze fiscali, economico e finanziarie, in capo ai soggetti che hanno generato i crediti e alla società cessionaria, risultata priva della struttura aziendale e di reale operatività, unitamente alle anomalie delle transazioni e dei dati inseriti nella piattaforma web di cessione dei crediti, oggetto anche di numerose segnalazioni di operazioni sospette ai sensi della normativa antiriciclaggio, e ritenuti "concreti e sufficienti" indizi dell'esistenza di uno strutturato meccanismo fraudolento. Il gip ha ritenuto la configurabilità delle ipotesi di reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e di truffa.