Si celebra oggi la Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia: era il 17 maggio 1990, quando, dopo anni di battaglie da parte della comunità LGBTQ, l’Oms depennò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali. Da allora, amare una persona dello stesso stesso è considerata una “variante naturale del comportamento umano”, come recita la definizione dell’organizzazione. Oggi l’evento è promosso anche dalle Nazioni Unite, e questa giornata viene festeggiata in 130 paesi nel mondo. “Quella contro l'omo-lesbo-bi-trans fobia - sottolinea l’assessore alle Pari Opportunità Simona Minelli - è una lotta estremamente ardua, come tutte quelle che si pongono come obiettivo lo sradicamento di costrutti culturali cristallizzati, che in questi casi prendono anche la forma di luoghi comuni fondati soprattutto sulla paura di ciò che non conosciamo e su modelli di pensiero codificati e stabilizzati nel tempo. Un appuntamento, quello con questa giornata, che quest’anno ha ancora più risalto perché cade nel pieno della discussione riguardante il ddl Zan. È nostro dovere - prosegue l’assessore - lottare affinché ogni individuo possa liberamente autodeterminarsi anche in base alla propria identità sessuale. Per questo, nel celebrare questo giorno, intendo rinnovare l'impegno assunto verso l'intera cittadinanza a lavorare per abbattere le barriere culturali che, ancora oggi, impediscono il reale riconoscimento delle pari opportunità a tutti gli strati di popolazione”.