Ricostruita quasi per intero la dinamica dell’omicidio suicidio grazie alle tante testimonianze raccolte, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti in queste ore c’è la provenienza dell’arma, una Tokarev calibro 765, una pistola semi automatica di fabbricazione russa, utilizzata dagli eserciti dell’ex Patto di Varsavia, presumibilmente importata dall’Albania. Dalle prime ricostruzioni dei militari sembrerebbe che Kurti Hysni, rientrato di recente dalla madre patria con una nave abbia portato la pistola in Italia nascondendola nel bagaglio. Si accredita anche l’ipotesi di una colluttazione tra la giovane badante e il suo assassino, prima del gesto estremo. Dai rilevi del reparto scientifica dei Carabinieri di Perugia effettuati sul corpo della donna, sembrerebbe che il primo colpo le abbia prima sfiorato il braccio alzato per proteggersi e poi penetrato il petto, mentre il secondo colpo sarebbe stato diretto alla testa. Domani mattina alle 10 verrà effettuata l’autopsia sui due cadaveri presso l’Istituto di medicina legale di Perugia. Dopo la ricomposizione delle salme i corpi verranno restituiti alle famiglie e rimpatriati per la tumulazione.