Sisma '97: la Camera approva emendamento con 22,9 mln per le aree colpite

La commissione bilancio della Camera ha approvato l'emendamento presentato dal relatore della Legge Finanziaria Michele Ventura, che stanzia per la legge 61 sul terremoto di Marche e Umbria 22,9 milioni di euro in piu'a sostegno degli enti locali. Ne hanno dato notizia i deputati marchigiani della commissione Massimo Vannucci (Pd-l'Ulivo) e Andrea Ricci (capogruppo del Prc), che insieme ad altri parlamentari di centro sinistra delle due regioni avevano proposto modifiche al testo della manovra licenziato dal Senato. ''Ancora un importante passo in avanti per la soluzione dei problemi legati alla ricostruzione post-sismica in Umbria e nelle Marche'': ha commentato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. In questa proposta - spiega la Lorenzetti in una nota - il relatore ha accolto parti significative dell'emendamento (Marina Sereni e' la prima firmataria) sottoscritto dai parlamentari umbri e marchigiani del centrosinistra, che modifica in senso migliorativo il testo dell'articolo licenziato dal Senato. Si stabilisce innanzitutto - e' detto nella nota - ''la congrua copertura finanziaria delle minori entrate dei Comuni e per la stabilizzazione del personale assunto ed impegnato nell'attivita' legata alla ricostruzione post-sismica e la ulteriore proroga di un anno degli sgravi Iva per tutti i lavori di ricostruzione''. ''Per cio' che riguarda invece la busta pesante - continua la Lorenzetti - sono state parzialmente accolte le nostre richieste, con un aumento delle risorse per la copertura della restituzione dicontributi e tributi non versati. Sappiamo pero' che oggi oltre a non esserci piu' il 'condono tombale', la finanza pubblica e' sottoposta ai rigorosi obblighi dell'Unione europea''. ''Per di piu' - commenta la presidente - non ci sono piu' le condizioni di cui avremmo potuto usufruire pure noi, e non solo i cittadini del Piemonte e della Sicilia ai quali fu consentita la sola restituzione del dieci per cento di quanto non versato. Cio' sarebbe stato possibile se solo il Governo di centrodestra di allora lo avesse voluto, e se i parlamentari umbri di centro destra (gli stessi parlamentari che ora ora si ergono a difensori degli interessi dell'Umbria) avessero fatto il loro dovere approvando all'epoca gli emendamenti piu' volte presentati dai parlamentari di centro sinistra tesi al semplice riconoscimento di uguali diritti per tutti i cittadini''. ''In ogni caso chiediamo - continua la presidente - che in fase di discussione del Dpcm venga decisa una quota di restituzione il quanto piu' vicina quel 10 per cento, in un tempo lungo e senza interessi''. ''Per cio' che riguarda invece la partita delle risorse - osserva ancora la presidente - per la prosecuzione delle opere di ricostruzione, pur avendo l'emendamento del Governo deciso un aumento, siamo ancora in presenza di somme assolutamente insufficienti.