Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), in vista della possibile esclusione della Festa dei Ceri di Gubbio dal Patrimonio immateriale dell'Unesco, chiama la comunità eugubina ad un forte impegno mirato “ad uscire il prima possibile da quella specie di isolamento nel quale rischia di scivolare la nostra secolare festa”. Per Smacchi con “un'azione sinergica di tutti i soggetti interessati e una rinnovata volontà di condivisione della forza e dei valori della Festa dei Ceri, soprattutto fuori dal comune di Gubbio, i risultati che ad oggi sembrerebbero preclusi, saranno raggiungibili nel volgere di breve tempo”.
Per l'esponente del Partito democratico “il fatto che il Protocollo delle macchine a spalla, del quale fanno parte i Comuni di Viterbo, Nola, Palmi e Sassari, potrebbe invece essere riconosciuto quale bene immateriale per l'anno 2013, dimostra che molto probabilmente la scelta dello stare in una rete con altre feste simili, pur nella specificità di ognuna, alla fine potrebbe essere premiante, rispetto all'opzione, operata nel 2010 a Gubbio, di correre autonomamente. Bene ha fatto il sindaco Guerrini – continua Smacchi - a sollecitare un impegno da parte di tutti i soggetti istituzionali umbri, al fine di scongiurare un'ipotesi che potrebbe vedere l'esclusione della Festa dei Ceri da questo prestigioso riconoscimento”.
“Dopo l'approvazione all'unanimità della legge regionale n. 1/2012, che ha riconosciuto la Festa dei Ceri quale espressione culturale della comunità regionale, auspicavo – aggiunge Andrea Smacchi - che la stessa potesse corroborare la volontà di assegnare il prestigioso riconoscimento. L'impegno dell'intera comunità eugubina, dell'Amministrazione comunale, di tutte le componenti ceraiole, compresa la diocesi, dovrà essere teso ad uscire il prima possibile da quella specie di isolamento nel quale rischia di scivolare la nostra secolare festa, magari attraverso un'analisi più approfondita del valore aggiunto che potrebbe portare lo stare in rete insieme ad altre feste, magari non del tutto omogenee, ma accomunate dalla grande portata storica e culturale, che associata ad una passione fuori dal comune rende uniche queste manifestazioni”.
“Sono certo - conclude il consigliere regionale - che attraverso un'azione sinergica di tutti i soggetti interessati e ad una rinnovata volontà di condivisione della forza e dei valori della Festa dei Ceri, soprattutto fuori dal comune di Gubbio, i risultati che ad oggi sembrerebbero preclusi, saranno raggiungibili nel volgere di breve tempo”.
23/04/2012 16:32
Redazione