Una mattinata intensa, ricca di memoria, emozioni e nuove prospettive, ha segnato oggi il 60° anniversario dell’Istituto Alberghiero di Spoleto, celebrato come una vera festa della scuola, del territorio e delle sue eccellenze. A dare forma e significato alla giornata è stato il convegno “Più di tutto mi ricordo del futuro”, filo conduttore dell’intera celebrazione. Un appuntamento pensato non solo per ripercorrere la storia dell’Istituto, ma per riviverla attraverso le voci di docenti, studenti, istituzioni e testimoni che, nel corso dei decenni, ne hanno condiviso il percorso. Un momento di riflessione e confronto in cui passato e visione si sono intrecciati, restituendo l’immagine di una scuola capace di rinnovarsi senza smarrire le proprie radici. A inaugurare ufficialmente la mattinata è stata la dirigente scolastica Roberta Galassi, che ha ricordato come l’appuntamento odierno rappresenti il primo dei due eventi previsti per il mese di dicembre, in occasione della “prima campanella” suonata il 25 ottobre 1965. Nell’intervento, la dirigente ha sottolineato come la ricchezza della documentazione custodita negli archivi, i progetti che si sono susseguiti negli anni e persino l’evoluzione del logo dell’Istituto testimoniano una costante apertura al territorio, una solida vocazione all’innovazione didattica e un naturale orientamento all’internazionalizzazione. “Ripercorrere le origini della scuola – ha affermato – significa anche riconoscere la cura e l’attenzione che, da sessant’anni, tutto il personale dedica agli studenti e alle studentesse, autentico cuore pulsante dell’Istituto”. Sono seguiti i saluti istituzionali del sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, che ha ricordato come, oggi, lavorare in cucina o nell’ospitalità significa interpretare il patrimonio gastronomico, saper raccontare l’origine dei sapori, tradurre le ricette in narrazioni capaci di far vivere esperienze significative. “In questo percorso – ha ribadito – la scuola gioca un ruolo decisivo, formando professionisti in grado non solo di esercitare un mestiere, ma di comunicare identità, storia e accoglienza”. Con entusiasmo è intervenuta poi la vicepresidente della Provincia di Perugia, Laura Servi, che ha sottolineato l’eccellenza dell’Istituto, capace negli anni di formare centinaia di ambasciatori del Made in Italy: chef, direttori d’albergo, maître e professionisti dell’accoglienza che hanno portato prestigio alla città, alla regione e al Paese. “È davvero un piacere essere qui oggi – ha detto – la Provincia è vicina agli istituti superiori non solo nella gestione e nella cura degli edifici scolastici, ma anche nell’accompagnamento del percorso formativo. Siamo consapevoli del valore strategico di una scuola che ha dato lustro alla nostra regione e che merita di essere sostenuta e tutelata. Ancora più rilevante è la notizia di oggi che la cucina italiana è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO, un traguardo che conferma quanto questo settore rappresenti un elemento identitario e culturale di primaria importanza”.
Foligno/Spoleto
10/12/2025 15:00
Redazione