Un matrimonio che non s'ha da fare e forse non si farà. E' quello che a Gubbio avrebbe dovuto ricomporre il movimento politico Liberi e Democratici e Scelgo Gubbio con il Partito Democratico, dopo la migrazione, cinque anni fa, di un gruppo di democratici, Filippo Stirati in primis, dal partito che sino ad allora era stato di riferimento, per fondare un'esperienza di stampo civico che portò al governo cittadino e relegò il Pd (allora rappresentato dalla candidatura civica di Ennio Palazzari) ai banchi dell'opposizione.
Un incontro lunedi sera, che avrebbe visto anche la presenza del segretario regionale del Pd Giampiero Bocci, si sarebbe risolto con una fumata nera: niente accordo, almeno per il momento.
I colloquianti, dopo mesi d'incontri e ormai vicinissimi alla scadenza elettorale, non avrebbero ancora trovato una quadra per l'intesa che a questo punto potrebbe sfumare . Nel qual caso, come cinque anni fa, Stirati si presenterebbe all'appuntamento del 26 maggio certamente con le sue liste civiche di riferimento, Liberi e Democratici e Scelgo Gubbio, aprendosi anche ad altri contributi : cinque anni fa si aggiunsero i Socialisti e Sel.
Resterebbe in questa ipotesi l'interrogativo di cosa farebbe il Pd con la possibilità di presentare un proprio candidato, facendo salire a quota 5 gli aspitanti sindaci. Nei giorni scorsi il segretario comunale Smacchi ha dichiarato a TRG la volontà del partito eugubino di sostenere il sindaco uscente, e non più tardi di martedì scorso la lista a sostegno di Zingaretti nelle primarie nazionali ha ribadito la volontà di supportare Stirati.
Secondo indiscrezioni non tutto sarebbe ancora dato per scontato, quindi nelle prossime ore potrebbero emergere ulteriori novità, in un quadro che resta fluido e aperto anche a dietrofront clamorosi.
Gubbio/Gualdo Tadino
21/03/2019 07:13
Redazione