Anche il sito internet del Comune di Gubbio ha conosciuto gli hacker, i ficcanaso dell'epoca di internet che si divertono ad entrare senza autorizzazione nei siti internet, arrivando in zone non accessibili all'utente comune. E ieri mattina è stato, appunto, proprio il sito internet del Comune a essere visitato da Davidu, un hacker che ha lasciato ben impressa la propria firma nell'home page (come si vede dalla foto). Il talentuoso visitatore del sito comunale Davidu parla spagnolo e dal suo portale di riferimento, si dichiarerebbe abile ed esperto in attacchi a sistemi all'avanguardia, impenetrabili e protetti da sofisticati meccanismi. In Comune ieri i dipendemti degli uffici si sarebbero prontamente accorti dell'indiscreto utente e subito è scattato l’intervento dei tecnici. Ora si parla anche della possibile intenzione di denunciare il “pirata” di internet alla polizia postale per sabotaggio. Ma la domanda sorge spontanea. Cosa cercava un pirata informatico nel sito internet dell'amministrazione comunale? A volte questi impiccioni moderni sono cracker, cioè navigatori per così dire buoni che copiano programmi perché ritengono - in base al loro gergo e alla loro filosofia - che la condivisione di notizie sia un bene di formidabile efficacia e che sia un dovere etico condividere le proprie competenze scrivendo software e facilitando l'accesso alle informazioni; altre volte invece sono proprio hacker che spesso diventa sinonimo di criminale informatico: creano virus e penetrano nei sistemi informatici provocando danni. Ma le soprese su internet no finiscno qui. Già, perchè spulciando su ul portale Saimicadove.it (nella foto la testata) per conoscere e vivere la Toscana, le sue sagre e feste, si vede in bella mostra una foto dei Ceri di Gubbio. La curva del Corso, dopo la callata con San Giorgio e i suoi ceraioli. Voto a geografia: insufficente!