Stranieri, a Gubbio sono 2.082

Il 6% della popolazione. E' questa la percentuale di stranieri residenti nella città di pietra. In valore assoluto sono 2.082, divisi in 933 uomini e 1.149 donne. Andando più nello specifico ed analizzando quelle che sono le presenze in base alle fasce di età, si può notare come poco meno della metà (967) sia compresa in quella tra i 19 e i 40 anni, mentre non arrivano a 500 (462) i minorenni. A guidare la speciale classifica delle presenze secondo le nazionalità sono albanesi e rumeni rispettivamente con 420 e 410 unità. Per quanto concerne i primi sono più gli uomini ad approdare a Gubbio (221 rispetto alle 199 donne), mentre sono 233 le rumene contro i 177 maschi, un dato che si può spiegare con il massiccio incremento da parte delle famiglie eugubine del ricorso alle badanti per soccorrere i propri anziani. In questo senso si potrebbe motivare anche l'alto numero delle ucraine, 154 sulle 200 presenze totali e soprattutto la nutrita rappresentanza di ecuadoregni, divisi in 73 maschi e 81 femmine. Da segnalare anche la discreta presenza di moldavi, 64 unità, con 40 donne e 24 uomini. E' proprio dall'est europeo che giunge il più alto numero di immigrati, considerando le persone provenienti dall'ex Jugoslavia (66 divisi equamente tra uomini e donne), dalla Macedonia (86 con la maggioranza di maschi) e dalla Polonia, che conta 48 presenze. Meno massiccia - non arriva a 50 - risulta invece la "colonia africana", eccezion fatta per la comunità marocchina, che conta 210 unità, tra cui il consigliere straniero aggiunto Khribech Abdelaziz. Le diverse comunità di stranieri tuttavia si stanno sempre più radicando nella città di pietra. Nel 2008 infatti ammontano a 214 i bambini nati a Gubbio da genitori non italiani, mentre sono oltre mille - 1.081 per la precisione - le famiglie che all'interno del proprio nucleo annoverano almeno uno straniero. Un dato quest'ultimo che può essere inserito anche nell'analisi del numero dei matrimoni celebrati quest'anno in città; 227 è la cifra totale, tra questi sono 19 quelli misti, ovvero dove uno dei due sposi non è di nazionalità italiana. Anche l'amministrazione sta cercando di venire incontro alle esigenze delle comunità straniere presenti nel territorio, come ha dimostrato la partecipazione del sindaco Orfeo Goracci per la conclusione del Ramadan, dove il primo cittadino ha ribadito l'impegno a far sì che i credenti di fede islamica possano dotarsi, a proprie spese, di un luogo che oltre ad essere un riferimento per le pratiche di culto, sia anche un punto di incontro per la loro cultura e per mantenere vive le loro tradizioni.