Tagli di bilancio esclusi in commissione: denuncia di "Gubbio bene comune"

"La città deve sapere che la maggioranza ha bocciato in Commissione la richiesta di abolizione dei buoni pasto e di riduzione dei costi della telefonia mobile, a disposizione dei dipendenti comunali". Si apre con questa accusa diretta ai partiti di maggioranza che sostengono la giunta Stirati a Gubbio, la nota del gruppo di opposizione "Gubbio, Bene comune" guidato da Francesco Gagliardi inerente le varie voci di spesa del bilancio comunale. Lo stesso Gagliardi a suo tempo aveva proposto di limitare alcune uscite soprattutto relative a servizi a beneficio dei dipendenti comunali, proposte che pero in sede di commissione non hanno trovato strada. "La città lo deve sapere per farsi un'idea di che pasta è fatta l'allegra brigata condotta da Stirati - scrive - Quelli del cambiamento. Quelli della rivoluzione metodologico-culturale. Quelli del futuro cittadino. L'amministrazione Stirati non è in grado di usare il bisturi per tagliare la spesa pubblica. Le trema la mano, perché incapace di farlo essendo nata e cresciuta all'ombra dell'assistenzialismo di Stato. Manca nel "dna" di questa compagine amministrativa il concetto di efficienza e di risparmio, mentre abbondano i cromosomi dello sperpero e dell'aumento delle tasse. Da gennaio, parole "giurate" dell'assessore Anastasi, giace sulla scrivania del sindaco il dossier per la riorganizzazione della macchina amministrativa. Chissá se è vero e chissá se Stirati lo ha esaminato. Siamo a maggio e della rivoluzione nel sistema che costa 7.500.000 di euro l'anno neanche uno schizzo. In compenso, l'amministrazione Stirati ha assunto nuovo personale, tra cui un ingegnere dalle funzioni ignote, e previsto in pianta organica un dirigente nuovo di zecca, da 100.000 euro l'anno, occhio e croce. La città adesso lo sa in che mani si è messa. Lo sta sperimentando con le bocciature di tutte le proposte di eliminazione degli sperperi, ad iniziare dai lauti premi ai dirigenti ed alle posizioni organizzative (700.000 euro all'anno). Presto se ne accorgerà meglio, non appena arriveranno in ogni famiglia le bollette delle tasse comunali, applicate al massimo tra gli sguardi contriti di giunta e maggioranza".