L'hanno già ribattezzata la Tav dell'Umbria ma il progetto è ancora tutto da scoprire. E solo le prossime settimane ci diranno se si tratta di un altro annuncio – tra i tanti sentiti in queste settimane così come negli anni scorsi, soprattutto in tema di viabilità – o se sarà davvero vera gloria.
Intanto c'è la dichiarazione verbale del Governo attraverso il premier Conte, che punta sull'alta velocità ferroviaria per superare difficoltà e isolamenti infrastrutturali e agevolare l'economia che ha bisogno di rilancio.
Da qui la volontà di trasformare la Roma-Foligno-Ancona (comprendente il tratto Orte-Falconara) in una linea ad alta velocità. Progetto ambizioso, anche se ancora generico nei dettagli, che andrebbe a toccare una dorsale che va da Narni, a Terni e Spoleto fino a Gualdo Tadino per sbucare a Fabriano. Un tratto che da anni è sotto i riflettori per il tanto promesso, e mai realizzato, raddoppio. Intanto c'è la volontà di realizzare il progetto, che di per sé è una novità. Una Tav che vedrebbe sfrecciare convogli veloci che, sfruttando poi i collegamenti con le dorsali Tav adriatica e tirrenica, potrebbero essere diretti a tutte le principali città italiane del Nord. La trasformazione in una Tav della Roma-Ancona è espressamente contenuta nei nove punti del «Piano Rilancio» sul tavolo degli Stati Generali dell’economia convocati in questi giorni a Villa Pamphili dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che su scala nazionale pone come prioritario il potenziamento infrastrutturale dei nodi ferroviari.
E in Umbria si registrano in queste ore le prime reazioni: come quella di due sindaci di frontiera, Presciutti da Gualdo Tadino e il pentastellato Santarelli di Fabriano:
“Molto positivo è il fatto che le due Regioni Umbria e Marche si siano mosse fin da subito per cercare di imprimere un sostanzioso cambio di passo al fine di ottenere gli adeguati finanziamenti entro il prossimo anno 2021. Ora anche dal territorio deve arrivare la giusta spinta propulsiva per fare in modo che un progetto fermo da troppi anni possa finalmente e con solerzia partire, garantendo anche alle Aree Interne di Umbria e Marche di essere adeguatamente collegate. Quella che abbiamo di fronte – concludono - è un’opportunità che Umbria e Marche e tutti i comuni interessati alla costruzione di questa opera non possono farsi sfuggire”.
Sulla stessa falsa riga anche il consigliere regionale M5S, Thomas De Luca: L'Alta Velocità della tratta Roma-Ancona, che il presidente del Consiglio ha dichiarato tra le priorità nel piano di rilancio per l’Italia, rappresenta un'occasione unica per superare l'isolamento della regione ed in particolare dell'Umbria meridionale. E' ora necessario rivedere il Piano Trasporti regionale 2015-2024. A 150 anni dall' apertura della Orte Falconara, la tratta attende ancora di essere raddoppiata in buona parte dell'Umbria. La velocizzazione del servizio comporterebbe un forte innalzamento qualitativo per il viaggiatore e farebbe dell'Umbria una terra finalmente ben collegata con il resto d'Italia”.
Un progetto che invece rischia di mettere all'angolo l'ipotesi di variante ferroviaria Fossato di Vico-Assisi-Perugia caldeggiata da anni dal comitato Ultimo treno, e che puntava ad intercettare utenti e popolazioni non servite adeguatamente dall'infrastruttura ferroviaria, oltre che portare il collegamento a due passi dallo scalo aeroportuale.
Perugia
18/06/2020 18:21
Redazione