"A cio' che sta accadendo non possiamo rispondere con il silenzio. E' in atto la ''terza guerra mondiale'' e l'Europa, colpita al cuore e sfidata ripetutamente, non puo' piu' rimanere alla finestra a guardare quello che accade nell'Asia medio orientale, in Africa o in altri Paesi apparentemente lontani": a sostenerlo e' padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi.
Per il quale "la risposta da dare è "quella della fraternita' umile tracciata da Francesco, vissuta sulla strada prima ancora che nei conventi, caratterizzata dalla 'reciproca sottomissione". Dal sito della comunita' religiosa, sanfrancesco.org, padre Gambetti lancia un "decalogo contro la terza guerra mondiale".
Per il custode l'Europa "non puo' nemmeno limitarsi ad aggiornare programmi e convenzioni per l'accoglienza dei profughi". "Il terrorismo trasversale, infuocato dai proclami di una 'guerra santa' - aggiunge - costringe i governi e i cittadini a prendere posizione: nascondersi come topi o uscire allo scoperto. Guerra santa? Misericordia".
Al custode del Sacro Convento "torna alla mente Giovanni Paolo II che nel 1986, in piena guerra fredda, convoco' ad Assisi i leader mondiali delle religioni per invocare la pace nel mondo".
"Le intenzioni belligeranti di Usa e Urss - prosegue - furono squadernate e l'appello a far tacere le armi per un giorno si concluse con le parole attribuite a Francesco: 'Dove e' odio fa che io porti amore, dove e' guerra che io porti la pace'. Dopo crollarono molti muri. Durante il conflitto tra Bosnia ed Erzegovina, nel 1993, il Papa convoco' nuovamente i leader religiosi delle principali fede monoteiste. Anche qui il Santo Padre intervenne additando la via della riconciliazione. Dopo gli attacchi alle Twin Towers, cristiani e musulmani parvero voler alzare il proprio Dio a vessillo per sconfiggere l'altro, uccidendosi a vicenda. Ancora una volta il Papa, stanco e provato ma perseverante, convocava nuovamente ad Assisi tutte le religioni del mondo. Alto si levo' il grido unisono di tutti i leader: 'Mai piu' violenza! Mai piu' guerra! Mai piu' terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!". "Quest'anno - ricorda padre Gambetti - corre il trentennale di quel primo incontro e i frati francescani di Assisi, insieme alla Comunita' di Sant'Egidio e alla Diocesi, escono allo scoperto e spalancano le porte per un nuovo incontro tra i leader mondiali delle religioni. Una preghiera corale e una parola unanime, frutto di una riflessione condivisa, questa la risposta che vorremmo suscitare. Dal 18 al 20 settembre, due giorni di tavole rotonde e una giornata di preghiera. Con i leader religiosi sono invitati uomini politici, esponenti del mondo scientifico e della cultura, operatori di pace e tutti gli uomini di buona volonta'. Chi vuole venga in Assisi! Insieme ci domanderemo: quali sono i principi riconosciuti da tutte le religioni per una coesistenza pacifica? Quale contributo la politica, la scienza, le culture in genere possono proporre per la definizione di un decalogo dell''umana convivenza? Davanti all'insensata violenza che imperversa, le religioni devono donare al mondo un messaggio convergente. La politica deve compiere lo sforzo di tracciare un percorso verso l'obiettivo della giustizia e della pace tra i popoli, coniugando ogni progetto con la sostenibilita' ambientale. Nelle principali piazze del mondo, da Oriente a Occidente, faremo conoscere il pensiero che scaturira' dagli incontri e dai dialoghi di Assisi. E coltiviamo un sogno: che l'Italia assurga ad esempio di integrazione delle culture, assumendo il decalogo che verra' scritto in Assisi nell'ordinamento legislativo e nei decreti attuativi. Forse, si potra' estendere tale modello agli Stati europei e poi a tutti gli Stati membri dell'Onu". "Crediamo che la strada di Assisi - conclude il custode -, quella della fraternita' umile tracciata da Francesco, vissuta sulla strada prima ancora che nei conventi, caratterizzata dalla 'reciproca sottomissione', sia la risposta da dare".
Assisi/Bastia
30/03/2016 08:55
Redazione