Sotto un sole settembrino dal sapore ancora estivo, erano in tanti ieri pomeriggio ad essersi ritrovati presso la cattedrale di Gubbio per partecipare alla celebrazione della ricorrenza della Traslazione del corpo di Sant'Ubaldo . Da lì infatti è partita, guidata dal vescovo Luciano Paolucci Bedini, la processione che, facendo tappa lungo le cappellucce del Monte Ingino, è giunta sino in Basilica dove si è tenuta la celebrazione religiosa in memoria della Traslazione del Vescovo e Patrono eugubino, il cui corpo incorrotto l’11 settembre 1194 fu trasportato dalla Cattedrale alla cima del monte Ingino, nell’antica pieve dedicata a san Gervasio, dove ora sorge la basilica dedicata al Santo.
Presenti per l'occasione, accanto al sindaco Filippo Stirati, tutte le rappresentanze del mondo ceraiolo in un appuntamento che per Gubbio rappresenta sempre un momento di grande devozione.
L'omelia del vescovo Paolucci Bedini (nella foto, da Cronaca eugubina) ha voluto sottolineare proprio questo, lo spirito di attaccamento degli eugubini al proprio Santo , derivante da quel suo essere stato padre e concittadino di questo popolo. Nè un vescovo nè un sindaco, pur nel loro essere rappresentanti di istituzioni importanti, potrebbero interpretare da soli questo ruolo di padre e guida: "solo insieme - ha detto il presule - possiamo dare parole e volto al messaggio paterno di Ubaldo". Nell'occasione della celebrazione religiosa il rettore della Basilica don Fausto Panfili ha annunciato l'avvio dei lavori per la dotazione della chiesa di un nuovo parafulmine . Sono già tante le donazioni arrivate dai fedeli in Basilica, circa 5 mila euro, 9 mila invece dal Comune, che consentono mano a mano di raggiungere la cifra complessiva necessaria che supera i 60 mila euro . Questo anche alla vigilia di importanti novità che potrebbero giungere a breve proprio sulla custodia della Basilica di sant'Ubaldo per la quale il vescovo si sta muovendo al fine di far tornare sul Monte Ingino una comunità conventuale o monastica, con una particolare predilezione, sembrerebbe, per i Canonici Lateranensi di cui Sant'Ubaldo fu guida e riformatore .