"Ci aspettiamo un calo di turisti superiore al 20% rispetto alla primavera-estate dello scorso anno, con particolari difficolta' per quelle citta' che vivono soprattutto di turismo organizzato, a partire da Assisi, Perugia e Orvieto. Meglio per i comprensori che attirano piu' famiglie e stranieri, come il Trasimeno e Foligno".
La posizione di Federalberghi Umbria, in attesa dell'uscita dei dati ufficiali su arrivi e presenze nella regione nel secondo trimestre del 2017, non e' affatto ottimista. Secondo il direttore dell'associazione Rolando Fioriti, infatti, "gran parte dei problemi legati al terremoto, figli dell'effetto panico' e di una comunicazione distorta" avrebbero inciso sui viaggi organizzati, dal turismo religioso alle gite scolastiche, che vengono programmati "con 6-9 mesi d'anticipo, fino a un anno per i tour operator internazionali". Conferme in questo senso arrivano dall'assessore regionale al Turismo, Fabio Paparelli, che anticipa qualche numero: "Nei mesi tra gennaio e maggio 2017 noi registriamo un -25% di arrivi ma, dato significativo, solo - 15% di presenze. I turisti quindi arrivano in misura minore, ma si fermano piu' a lungo". Un quadro, questo, in lento miglioramento, se si considera che nei primi tre mesi del 2017 gli arrivi in Umbria rispetto allo stesso periodo del 2016 erano calati del 32% e le presenze del 19.88%. "Un dato che si continua a registrare - afferma Paparelli - e' che il calo riguarda maggiormente gli italiani rispetto agli stranieri. Nelle presenze vengono conteggiati anche gli sfollati ospitati negli hotel della regione, che pero' sono sempre meno e vengono compensati dai tanti posti letto persi nelle strutture inagibili del cratere".
Nel frattempo hanno preso il via le campagne di comunicazione e di promozione, portate avanti da Regione e privati, per cercare di rimettere in moto il settore. "Sono state azioni molto utili a recuperare l'immagine di regione tranquilla e pronta ad accogliere che l'Umbria aveva perso dopo il sisma - sottolinea Fioriti - ma gli effetti non sono immediati, si manifesteranno sul medio-lungo periodo. I danni nel turismo organizzato per questa stagione sono stati fatti molti mesi fa: penso a quello scolastico che e' scomparso totalmente in primavera. Questo vale per tutta la regione indistintamente, a prescindere dalla vicinanza al cratere, ma gia' in autunno-inverno, in particolare a Natale, ci aspettiamo un recupero". Intanto, a Perugia e a Spoleto si sono conclusi da pochi giorni due delle kermesse culturali piu' importanti della regione - Umbria Jazz e il festival dei Due Mondi - per i quali si e' parlato di calo delle presenze. "Non abbiamo ancora dati certi - spiega Fioriti - ma si e' lavorato meno che negli anni passati, penso sia ragionevole ipotizzare un -10-15%. Se sono stati venduti meno biglietti, e' chiaro che anche le strutture ricettive e la ristorazione abbiano lavorato un po' meno. Ben vengano comunque i grandi eventi che, sebbene inferiore agli anni passati, hanno portato movimento. Il problema e' piu' grave dove mancano iniziative: li' vediamo una realta' gravemente compromessa per quest'anno. Siamo ottimisti - conclude - ma per il futuro". Non e' d'accordo sulla diminuzione delle presenze ai grandi eventi, invece, l'assessore Paparelli: "Al Festival dei Due Mondi c'e' stato il pienone per tutte le serate mentre la percezione del calo ad Umbria Jazz e' sbagliata: le piazze sono rimaste piu' vuote soltanto per le misure di sicurezza prese, quindi e' complicato fare un raffronto con gli altri anni".
Perugia
23/07/2017 10:17
Redazione