Ufficio Giudice di Pace: anche Presciutti da Gualdo Tadino si mobilita

Rivedere la scelta per quanto riguarda il riordino degli uffici del Giudice di Pace. È quanto chiedono, con una lettera sottoscritta da entrambi, i sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino, Filippo Mario Stirati e Massimiliano Presciutti. Un istanza rivolta al Ministero della Giustizia e che sottolinea come nell'aprile del 2013 i due Comuni – rette da altre Amministrazioni – avevano avanzato istanze di mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace nel proprio Comune. “Successivamente le stesse sono decadute, ed entrambi i Comuni sono stati retti (quello di Gualdo Tadino per sei mesi, quello di Gubbio per un anno) da un Commissario straordinario – si trova scritto nella lettera. Pur avendo le amministrazioni di Gubbio e Gualdo Tadino elette nelle passate elezioni manifestato la volontà “fatto propria e condiviso la scelta politica adottata dalle precedenti Amministrazioni in ordine al mantenimento degli Uffici del Giudice di Pace sui propri territori” tuttavia hanno dovuto “prendere atto della insormontabile difficoltà di individuare, nei ristretti termini residui rimasti al momento dell’insediamento, il personale amministrativo da dedicare al servizio del Giudice di Pace”. In questo senso, mantenere il servizio del Giudice di Pace nell'eugubino-gualdese, è ritenuto fondamentale da entrambi i Comuni che devono, comunque, fare i conti con l’esigenza - imposta anche dalle normative - di ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane e materiali. La proposta avanzata al Ministero è quella di un Ufficio del Giudice di Pace unico che accorpi la competenza territoriale delle due circoscrizioni tuttora vigenti. “A tal fine le Amministrazioni rappresentano l’intenzione di mettere a disposizione una duplice sede (una sita in Gualdo Tadino e l'altra in Gubbio) e due figure professionali (provenienti una da ciascuno di questi Comuni) da dedicare alle attività di cancelleria – concludono nella loro lettera i sindaci Stirati e Presciutti.