Umbertide. Ieri l'addio a Roberto Renzini.

La piccola chiesa della frazione di Montecastelli non è riuscita a contenere, ieri pomeriggio, la folla di parenti, amici e semplici conoscenti che ha voluto rendere l’ultimo saluto a Roberto Renzini, il 31enne morto venerdì pomeriggio a Ponte d‘Assi a Gubbio in un drammatico incidente.

Troppo piccola per la centinaia di persone che, in questo momento, così drammatico, si sono volute stringere con affetto composto accanto ai familiari chiusi in un silenzio straziante accanto alla bara del loro amato Roberto. Il papà Luigi, la mamma Maddalena, la sorella Valeria, i nonni e la fidanzata Rita che Roberto avrebbe dovuto sposare il prossimo agosto e con cui stava mettendo sistemando casa a Selci. Che ha voluto essere vicina al futuro marito e per questo ha chiesto che accanto al feretro fosse sistemato un cuscino di gerbere con cu scritto “La tua amata Rita”.

Commossi, hanno assistito alla cerimonia, officiata da don Graziano Bartolucci, parroco della frazione di Montecastelli e don Cesare Pazzaglia, amico di famiglia della famiglia Ronzini, gli amici di Montecastelli dove Roberto era cresciuto, quelli di Sansepolcro dove lavorava e quelli di Selci dove i due giovani avevano acquistato la casa e dove dovevano andare ad abitare dopo le nozze in agosto. Toccante le parole del parroco di Montecastelli don Graziano, che nel ricordare il sacrificio di Gesù Cristo sulla croce, ha ricordato l’importanza, in momenti così difficili, di affidarsi alla fede, concetto che del resto ha ripreso, nell’omelia, anche don Cesare che ha parlato della necessità di accogliere il disegno del Signore come un segno del suo infinito amore ed ha voluto ricordare Roberto “che- ha detto don Cesare - era un ragazzo che ha saputo trasmettere a tutte le persone che lo hanno conosciuto, amicizia, cordialità, operosità e sorriso”.

Dopo la cerimonia funebre, un lungo silenzioso corteo ha accompagnato Roberto nel suo ultimo viaggio fino al piccolo cimitero della frazione di Montecastelli.

Simona Santi