E' stata approvata in sede di Assemblea Legislativa dell'Umbria la nuova legge regionale sulle "norme per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzo delle acque minerali, naturali, di sorgente e termali" con modifiche ed integrazioni rispetto alla legge del 2008, riformata a seguito di precedenti richieste dell’Autorità garante per la concorrenza e il mercato. Il disegno di legge è stato approvato a maggioranza dai consiglieri presenti e votanti della Seconda Commissione Consiliare presieduta da Valerio Mancini ed è dunque arrivato al voto conclusivo in aula oggi. Il nuovo testo, di 18 articoli tutti approvati per il rilascio delle concessioni, tra le principali novità prevede: una procedura di evidenza pubblica coerente con i principi di base dell’ordinamento comunitario e nazionale. Prevista la rivisitazione dei canoni con un loro aggiornamento che avverrà annualmente sulla base dell’andamento dell’indice Istat; con la nuova legge i canoni verranno aggiornati a 1euro e 20centesimi a metro cubo. Altro aspetto che arricchirà il quadro normativo è la richiesta al concessionario, alla fine del periodo di esercizio, della valutazione sullo stato del bacino, per salvaguardare e tutelare la risorsa. Quando si andrà ad una nuova gara, ciò avverrà sulla base dei dati che scaturiranno a seguito dello svolgimento dell’attività del precedente concessionario che si sviluppa su un periodo di 25 anni. Rispetto a questo testo sono stati presentati in aula gli emendamenti dai consiglieri della minoranza, compatti nel chiedere che gli stessi venissero approvati e coesi nel sostenere che il disegno di legge così redatto corre il rischio di mettere in discussione la legge stessa e di essere oggetto di impugnazione da parte delle comunanze agrarie che ne denunciano la non-costituzionalità. I consiglieri De Luca, Paparelli, Fioroni, Bettarelli nei rispettivi interventi hanno denunciato l'occasione persa del disegno di legge in termini di tutela ambientale, del territorio, di accesso all'acqua, di promozione territoriale. Alle loro richieste si è contrapposta la lunga ed articolata replica del vicepresidente della Regione Roberto Morroni che ha rimarcato il significativo livello di partecipazione dei vari soggetti che ha condotto ad aggiustamenti e limature nel testo ritenute in un complessivo quadro legislativo avanzate e all'avanguardia per l'Umbria. Bocciati tutti gli emendamenti stilati dalla minoranza. Approvati quelli promossi da Morroni, il 5 e 6 che prevedono rispettivamente la possibilità per la regione di concerto con il concessionario di effettuare, a metà della durata della concessione, verifiche quali-quantitative della risorsa e del bacino e la trattazione degli usi civici e il riconoscimento dell'indennità e il ristoro (indennità che deve essere pattuita dalla regione. Qualora non si intervenga ad un punto di intesa, è previsto dal testo il ricorso ad un soggetto terzo estratto a sorte al quale viene affidato il compito di definire l'indennità e la quantità dei ristori).