Una Festa dei Ceri indimenticabile, quella che va in archivio per questo 2018: la pioggia battente per quasi tutto il giorno non ha frenato l'entusiasmo dei ceraioli, capaci di superare anche le avverse condizioni meteo (freddo e pioggia).
In particolare il maltempo ha condizionato la parentesi della mostra, dopo l'alzata in Piazza Grande, anche se la partecipazione di ceraioli è stata numerosa in quello che è uno dei momenti più toccanti del 15 maggio, con l'omaggio ai ceraioli defunti o anziani in ogni parte della città, con i ceri a percorrere un proprio itinerario dettato dalla tradizione.
Poi dalle 18 è stata corsa. La lunga processione con la Statua di S.Ubaldo ha attraversato la città dal Duomo fino alla Callata dei Neri, guidata dal Vescovo Paolucci Bedini, emozionato per la sua prima volta, e letteralmente preso d'assalto dai ceraioli ed eugubini lungo il percorso per un bacio o un semplice omaggio alla reliquia del Patrono. La pioggia ha risparmiato le due ore della corsa, ma la pavimentazione viscida ha reso ancora più difficile rischiosa e per certi versi, epica la corsa di questo 2018.
Dopo la disavventura dello scorso anno, il cero di Sant'Ubaldo ha dato vita ad una corsa straordinaria, riuscendo a staccare praticamente in quasi tutti i punti del percorso il cero di San Giorgio. In Corso Garibaldi (vedi photo gallery) è stato notevole il distacco inflitto al cero del santo guerriero. A merito del sangiorgiari va il fatto di esser riusciti ad evitare in un paio di situazioni critiche la rovinosa caduta, che in queste condizioni meteo e di strada vischiosa, era ancora più probabile. Leggendaria per certi versi, la corsa di Sant'Antonio, che per il terzo anno di fila ha visto il capodieci compiere l'intero prima tratto non essendoci neppure un metro di distacco per consentire il cambio a metà corso. Splendido anche il tratto del mercato (vedi photo gallery) e di San Martino per tutti tre i ceri, così come le birate della sera (vedi photo gallery), con la piazza trasformata in una "pista ghiacciata" che rendeva difficile il movimento naturale delle birate, compiute mirabilmente da tutti tre i ceri. Lungo il terzo tratto, leggera incertezza sul buchetto per Sant'Antonio, con una penduta, che ha provocato lo spostamento parziale delle manicchie, prontamente recuperata (vedi foto da drone, di Giampaolo Pauselli). Infine il monte con i Ceri vicinissimi fino in cima, Sant'Antonio costantemente a ridosso di San Giorgio e Sant'Ubaldo a guadagnare quella decina di metri finali per poter chiudere il portone.
Nel chiostro festa grande per tutti, con un abbraccio corale, salutato dalle parole commosse e sentite di mons. Paolucci Bedini che ha voluto portare il suo saluto dall'altare della Basilica.
Replica no stop della lunga diretta di TRG in onda anche oggi su TRG1 (canale 111).
Gubbio/Gualdo Tadino
15/05/2018 20:59
Redazione