Valle Umbra. Imu, ‘stangata’ a dicembre

Una vera e propria stangata sta per abbattersi sui contribuenti di alcuni dei comuni minori della Valle Umbra come Trevi, Cannara e Bevagna. Guardando alla data del prossimo 17 dicembre fissata dal governo Monti per il saldo IMU possono invece tirare un sospiro di sollievo folignati, assisani, bastioli e montefalchesi per i quali le loro amministrazioni comunali hanno eroicamente deciso di mantenere l’aliquota base al 4 per mille per le I case e al 7,6 per mille per le seconde case oltre che per uffici, imprese e negozi. Se invece si analizzano le cifre dei comuni che hanno deciso di ritoccare all’insù le aliquote troviamo Cannara che alza l’aliquota IMU per la I casa di un punto, al 5 per mille, quella per la seconda casa e per luoghi di svolgimento dell’attività lavorativa al 9,3 per mille abbassando al 7,6 per mille –aliquota base- l’IMU sulle seconde case locate. A Spello il sindaco Vitali mantiene il 4 per mille per la I casa ed alza invece all’ 8,6 per mille (un punto percentuale oltre la base) l’IMU che pagheranno imprese, negozi e seconde case affittate. Se invece le seconde case a Spello resteranno sfitte i proprietari dovranno corrispondere un’IMU alzata fino al 9,6 per mille. ‘Una decisione –spiega il primo cittadino- che nasce dall’esigenza di tanti cittadini in cerca di casa e di tanti proprietari di case sfitte e indisponibili sul mercato della locazione”. Salendo nella classifica dei comuni dall’IMU più salata troviamo Bevagna dove il sindaco Analita Polticchia insieme alla sua Giunta pur mantenendo l’aliquota base del 4 per mille per la I casa ha deciso il consistente ritocco di tre punti percentuali rispetto all’aliquota base per i proprietari di II case, uffici e negozi che dovranno pagare un IMU del 10,6 per mille, pari al tetto massimo stabilito dal Governo Monti, un record per la Valle Umbra. Se però i bevanati piangono anche i trevani non ridono: nel comune commissariato l’aliquota IMU sulla prima casa sale di mezzo punto attestandosi al 4,5 per mille; stessa aliquota per anziani o disabili residenti in istituti di ricovero che altrimenti dovrebbero pagare l’aliquota stabilita per le seconde case che a Trevi è stata fissata al 10,5 per mille scendendo al 7,6 per mille se la seconda casa viene assegnata a un parente di primo grado e da questo è utilizzata come abitazione principale e nella quale risiede e dimora abitualmente. 8 per mille l’aliquota per edifici di svolgimento dell’attività lavorativa