Stavolta non basteranno i tutor per garantire il rispetto della velocità. Perchè i rischi lungo la variante alla Pian d'Assino arrivano anche dalle improvvise e sempre più frequenti incursioni di animali selvatici sulla carreggiata.
L'ultimo episodio il 9 luglio scorso quando un automobilista eugubino diretto verso l'ospedale comprensoriale si è visto tagliare la strada dal passaggio repentino di un capriolo che è sbucato sulla strada finendo addosso alla propria auto, che pure procedeva a velocità contenuta, entro i 70 km/h. Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze gravi per il conducente, fortunatamente illeso, ma che è costato oltre 2.000 euro di danni all'autovettura, tra parafango anteriore, specchietto retrovisore, parabrezza, tettino e tergicristallo. Danni che, per inciso, non saranno risarciti, secondo la legge regionale 14 del 1994 che ha revocato la delibera che prevedeva il risarcimento di danni patrimoniali derivati da animali selvatici. Chi vuole, chi può e chi avrà voglia e risorse per farsi tutelare da un legale, potrà fare domanda all'autorità giudiziaria, con i tempi, i rischi e le incertezze del caso.
Morale, i danni se li paga l'automobilista con buona pace della tutela di chi attraversava senza alcuna violazione una direttrice viaria pubblica e molto trafficata. Ma dalla testimonianza resa proprio alla nostra redazione dallo sventurato automobilista eugubino, 73enne, sembra che di casi come il suo negli ultimi mesi ce ne siano stati diversi. Tutti fortunatamente senza gravi conseguenze per i conducenti, ma tutti inevitabilmente senza alcun risarcimento. Considerando che nella zona di Branca-Torre Calzolari insiste anche una riserva e la presenza di caprioli se non addirittura di cinghiali è sempre più invasiva, l'ipotesi proposta dallo sfortunato protagonista della vicenda è di dotare la strada di reti protettive o barriere non impattanti che impediscano il passaggio di animali selvatici. Che se invece di colpire un'auto dovessero scontrarsi con un motoveicolo, rischierebbe di mettere a repentaglio seriamente l'incolumità del conducente.
Un problema, quello degli animali selvatici, tutt'altro che peregrino di questi tempi. Proprio in questi giorni la Cia-Agricoltori Italiani dell'Umbria chiama a raccolta tutti gli agricoltori e le Istituzioni e propone “ L'adozione di un Piano Pluriennale Regionale con obbiettivi chiari di gestione faunistica”. In Umbria, infatti, la gestione degli cinghiali e della fauna selvatica in generale è ormai insostenibile sia per gli incidenti stradali che i danni all'agricoltura. E allora il Presidente regionale della Cia Matteo Bartolini interviene schierandosi al fianco degli agricoltori e sollevando la questione dei risarcimenti del 2017 che gli ATC ancora devono erogare. Un nuovo approccio al contenimento degli animali selvatici, dice Bartolini, non è più rinviabile, come non lo è più lo snellimento delle procedure burocratiche per la richiesta degli indennizzi, il risarcimento dei danni subiti e la liquidazione dei danni degli anni precedenti da parte degli agricoltori o degli automobilisti.
Intanto il consiglio, per chi transita in particolare sulla variante alla Pian d'Assino, è di tenere una velocità moderata: non solo per il traffico ordinario, sempre ingente, ma anche per le possibili incursioni laterali. Che potrebbero risultare ancora più pericolose.
Gubbio/Gualdo Tadino
19/07/2018 08:34
Redazione