Vendite al dettaglio in Umbria, anche il secondo trimestre con il segno meno

Si chiude con il segno meno anche il secondo trimestre 2012 per quanto riguarda l'andamento delle vendite al dettaglio nella nostra regione, secondo dati dell'Osservatorio Ecomico della Camera di commercio di Perugia. Dei 180 imprenditori indagati, il 43% delle imprese segnala un calo delle vendite rispetto al primo trimestre (solo il 14% parla di aumento). Un calo che rispetto allo stesso periodo dell’anno è del 6,7%. Ad avere migliori risultati è la grande distribuzione, mentre le famiglie sempre più in cerca dello sconto e dell’offerta. A soffrire più di tutti è il piccolo dettaglio tradizionale: Gdo Ipermercati e grandi magazzini infatti hanno aumentato le loro vendite dell’1,8% nel secondo trimestre dell’anno rispetto al 2011, mentre per gli altri la situazione è pesante: -9,1% per il commercio al dettaglio non alimentare e -7,1% per l’alimentare. Anche il futuro appare scuro: il 44% degli operatori intervistati prevede un terzo trimestre negativo caratterizzato da un calo ancora più marcato mentre solo il 21% indica un incremento. Anche qui però la differenza tra grandi e piccoli è sensibile. Oltre la metà degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini prevede vendite in aumento e nel 41% dei casi stabili (solo il 2,5% si aspetta una riduzione). Percentuali che si ribaltano nel caso del commercio al dettaglio non alimentare con un segno meno nel 60% dei casi. La metà dei commercianti al dettaglio di prodotti alimentari invece si aspetta vendite stabili, il 32,5% in diminuzione e solo una fetta residuale, il 17,9%, un aumento.mentre "Se prima forse compravamo anche il superfluo - ha commentato il presidente della Camera di commercio Giorgio Mencaroni - ora stiamo tendendo al sotto-acquisto".