"In vista del ballottaggio del 9 giugno, ribadisco quanto già dichiarato nel corso della campagna elettorale: nessun accordo sottobanco con le altre forze politiche, nessun patto di potere, ma piena disponibilità a essere inclusivi e ad accogliere, da parte di tutte le componenti sociali, civili e culturali della città, indicazioni programmatiche, suggerimenti per arricchire la nostra visione di città, riaffermando l’apertura della nostra coalizione alle migliori energie espressione del nostro tessuto comunitario e territoriale, senza alcuna presuntuosa autosufficienza da parte nostra".
Parole di Filippo Mario Stirati, sindaco uscente di Gubbio e ricandidato per questa tornata 2019, con il sostegno delle liste Led, Scelgo Gubbio e Socialisti: in vista del ballottaggio che lo vedrà opposto a Marzio Presciutti Cinti (centrodestra e liste civiche) Stirati puntualizza all'indomani dell'endorsment lanciato dal commissario regionale PD, Verini che ha indicato in lui il destinatario delle preferenze degli elettori Pd per il ballottaggio a Gubbio. Un'indicazione di voto che, però, non è piaciuta a tutti in seno alla maggioranza di Stirati, quasi che presupponesse un accordo con il PD, altresì saltato proprio alla vigilia del voto: da qui la puntualizzazione dello stesso Stirati per il quale "La presa di posizione dell’On. Verini la interpretiamo in modo positivo semplicemente come atto di responsabilità di un dirigente del Pd rispetto a un ballottaggio in cui come avversario c’è il centrodestra. C’è la necessità di superare rancori, personalismi e divisioni al fine di scongiurare una pericolosa avventura per il governo della città e del territorio. Invitiamo quindi tutti i cittadini di buona volontà a darci una mano e a darci fiducia per far sí che tutto ciò che di buono abbiamo fatto in questi anni possa trovare completamento e ulteriore sviluppo nel prossimo mandato amministrativo".