Il Maggio a San Pellegrino svetta al centro della piazza, con il suo pennacchio vestito dei colori verde e bianco distintivi del borgo.
L'epidemia di coronavirus non ha vinto sulla tradizione della piccola frazione di San Pellegrino a Gualdo Tadino, perchè se non è stato possoibile dare vita alla festa corale che da secoli questo borgo vive nella notte del 30 aprile in omaggio al proprio patrono, tuttavia quello che è andato in scena ieri sera ha, se possibile, ancora di più cementato i cuori e fatto da volano ad un sentimento di appartenenza già molto forte e molto radicato tra gli abitanti dell'antico castello.
Alle 23.30 del 30 aprile, sotto una pioggia di fuochi d'artificio e giochi luminosi, nella piazza del paese è stato alzato un pioppo, certamente molto più piccolo di quello che tradizionalmente viene innalzato, frutto della giunzione di due alberi e simbolo del bastone del Pellegrino, patrono del borgo, miracolosamente fiorito in una notte di tempesta intorno all'anno Mille.
Quello che oggi svetta nel paese è un pioppo esile e notevolmente più basso di quello usuale, di modo che la sua collocazione nella buca rispettasse le regole di non assembramento previste dalla normativa, ma non è di minore portata emotiva. Anzi. Ieri sera i Sanpellgrinesi hanno potuto assistere all'alzata del pioppo dalle loro case, collegati via internet o sul canale 111 di Trg, grazie al lavoro di regia messo in piedi dai Maggiaioli che con due telecamere hanno proiettato ciò che avveniva in piazza. Nel frattempo, ogni abitante del paese, vestito con la classica casacca realizzata con sacchi di juta, ha piantato nel proprio giardino o su un vaso un ramo di pioppo, molti facendolo insieme ai propri figli, dando vita ad una straordinaria catena di piantumazioni che si sono richiamate da una cortile all'altro, da un orto a quello vicino, da una terrazza a quella successiva. Bellissime le foto e i video che ognuno ha fatto al proprio pioppo, persino quelle giunte via Facebook sulla pagina dei Maggiaioli dai Sanpellegrinesi lontani, da Roma, Bergamo ( uno dei luoghi off limits del coronavirus ) e tantissime altre città d'Italia ( nella galleria la foto di Daniela Petrelli ). All'ora dell'alzata, ognuno ha rinnovato una tradizione secolare nella sua intimità domestica, per poi osservare in tv o via internet il piccolo pioppo innalzato da pochi e in sicurezza al centro del paese .
Lacrime e abbracci virtuali sotto la pioggia di fuochi d'artficio e la pagina Facebook dei Maggiaoli che è letteralmente andata in tilt per i commenti.
La pandemia ha costretto a rivisitare una tradizione millenaria, ma l'amore dei Sanpellegrinesi l'ha resa straordinaria come sempre.
Gubbio/Gualdo Tadino
01/05/2020 16:29
Redazione