"Un eventuale accordo con il Pd – o con qualunque altro soggetto politico e civico – può essere realizzato solo se tutti sottoscrivono alcuni punti fondamentali di carattere politico, programmatico e di metodo".
Si apre con questa specifica una nuova nota della coalizione che sostiene il sindaco Filippo Stirati per la ricandidatura alle Comunali di Gubbio del prossimo 26 maggio: in ballo l'alleanza con il PD, che in questo quinquennio ha occupato i banchi dell'opposizione ma che da tempo ha evidenziato la volontà di fare "fronte comune", avvalorata anche dal summit di lunedi' scorso con il segretario regionale Bocci che ha sottoscritto l'ipotesi della coalizione, anche rinunciando al simbolo.
E così la coalizione a sostegno di Stirati - composta dalle liste "Liberi e democratici", "Scelgo Gubbio", e da Psi e Sinistra italiana (ex Sel) - sottolinea un punto di partenza: "Ogni intesa – da parte nostra – sarà trasparente e lineare, escludendo categoricamente qualsiasi rischio di trasformismo. Non siamo disposti a sottoscrivere alcun accordo di potere. Ed è per questo che, ai nostri interlocutori, a cominciare dal Pd, chiediamo un pronunciamento pubblico e chiaro su alcune questioni.
Intanto, il riconoscimento del lavoro svolto nel quinquennio 2014-19 dal sindaco Stirati e dalla sua amministrazione, con il rigetto politico della mozione di sfiducia firmata anche dal gruppo consiliare del Pd.
Poi, un impegno formale e sostanziale da parte dei segretari comunale e regionale del Pd a sostenere la netta contrarietà all’incenerimento dei rifiuti nei cementifici del territorio eugubino e la revoca della delibera della Giunta regionale sul taglio al servizio del laboratorio analisi di Gubbio".
Due questioni considerate dunque preminenti dalle liste civiche e dai partiti della coalizione dell'attuale maggioranza, che ribadiscono la necessità "di una scelta innovativa e di discontinuità col passato. Per questo, riteniamo essenziale anche un passo indietro dell’attuale segreteria comunale del Partito Democratico, per favorire la nascita di un comitato che possa dialogare in maniera costruttiva con la coalizione di centro-sinistra guidata dal Sindaco.
L’aver chiesto le dimissioni di Stirati in varie occasioni tra il 2014 e il 2019, rende di fatto incandidabili i consiglieri comunali uscenti del Pd. Più in generale, la lista civica proposta dal Pd all’interno della coalizione dovrà dare un netto segnale di discontinuità e di rinnovamento, sulla base di criteri rigorosi, certi e condivisi da tutte le forze in campo. Ora attendiamo risposte chiare e fatti concreti - conclude la nota - Solo così un accordo potrà dirsi concluso".
Dunque il "gioco del cerino", che sta caratterizzando questa trattativa, sposta l'asse di nuovo sul fronte del PD, dopo che nei giorni scorsi il partito guidato a Gubbio da Smacchi aveva votato all'unanimità nella propria unione comunale la volontà di lasciare alle spalle il ruolo di opposizione e fare "squadra" con l'attuale maggioranza. Questo però - accanto alla rinuncia del simbolo e al defilarsi dei due consiglieri comunali uscenti (Venerucci e Cardile) - non è ritenuto sufficiente. Si attendono le prossime tappe di questo cammino, non poco travagliato, in un quadro di candidature che accanto a quella di Stirati - su cui le parti in causa non hanno dubbi - figurano quelle di Marzio Presciutti Cinti (civico per la coalizione di centrodestra), Filippo Farneti (liste civiche "Gubbio in Comune" e "Farneti per Gubbio") e Rodolfo Rughi (M5S).
Gubbio/Gualdo Tadino
28/03/2019 09:20
Redazione