Consiglio regionale: entro fine ottobre la Cassazione si pronuncera' sul seggio conteso tra Biancarelli e Casciari

Si saprà entro la fine di ottobre l'esito finale del duello a distanza tra Giuseppe Biancarelli, eletto nelle file di Umbria più uguale nell'ultima tornata regionale del 2015 e Carla Casciari (primo dei non eletti nella lista del Pd) per il seggio nell'aula di Palazzo Cesaroni più combattuto delle ultime legislature. Entro due settimane infatti la Corte di Cassazione si pronuncerà in modo definitivo sulla querelle tutta giuridica e interpretativa in merito all'attribuzione di quello che inizialmente era l'unico seggio della lista a sostegno della coalizione Marini, appunto UPU, Umbria più uguale, che aveva superato di poco la soglia del 2,5% utile a far scattare il seggio per il primo dei propri candidati, appunto Giuseppe Biancarelli. Il verdetto delle urne però era stato contestato dalla Casciari secondo un'interpretazione della nuova legge elettorale diversa in merito al computo dei voti per il conteggio delle percentuali di lista: escludendo infatti le schede che non davano indicazioni (ma contenevano solo il voto al presidente) la soglia del 2,5% per Umbria più uguale non scattava e dunque Biancarelli risultava esclusa per fare posto al dodicesimo consigliere eletto nel Pd, appunto la ex assessore Casciari. Ovviamente i legali di Biancarelli sostengono la tesi opposta, quella relativa al conteggio fatto originariamente e approvato dalla Prefettura umbra. Un cavillo non da poco destinato per altro a condizionare in via giurisprudenziale i sistemi di computo anche di altre regioni e anche nelle prossime tornate elettorali. Sulla vicenda si sono già pronunciati il Tar dell'Umbria e il Consiglio di Stato, che hanno assegnato il seggio alla Casciari facendo uscire di scena l'eugubino Biancarelli, ma l'ultima parola in realtà spetta alla Corte di Cassazione a Sezioni Riunite che sul caso ha svolto udienza proprio ieri. La Corte di Cassazione, per la cronaca, ha il compito di assicurare l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione delle norme di diritto. Nel caso in cui la Cassazione dia ragione al profilo interpretativo originario, ripristinando dunque l'elezione di Biancarelli, alla Casciari resterebbero ancora le strade ulteriori di ricorsi ai tribunali amministrativi. Insomma un vero rebus che rischia di non districarsi in tempi brevi e che ha già sensibilmente condizionato la composizione della massima assise regionale quando siamo ad oltre un anno dalla sua elezione.