All’indomani della tragedia accaduta a Genova (nella foto), il Codacons concentra la sua attenzione sullo stato delle infrastrutture sul territorio dell'Umbria, e in una nota inviata al Prefetto indica una seria di manufatti che necessiterebbero di verifiche e indagine per accertarne il livello di sicurezza. IOn particolare si fa riferimento a due siti lungo la E45, il Cavalcavia di Ponte San Giovanni e il Cavalcavia di Collestrada.
L’Associazione chiede il blocco dei mezzi pesanti su questi cavalcavia/viadotti per 30 giorni, così da dare modo ai tecnici di provvedere alle necessarie verifiche sullo stato e la sicurezza della struttura. E impiego del genio militare – non di privati – per realizzare a stretto giro le verifiche necessarie insieme ai gestori, così da minimizzare l’impatto sul traffico.
In questo senso il Codacons ha deciso di diffidare il Prefetto di Perugia. A lui, chiamato in causa quale responsabile diretto della sicurezza pubblica, l’Associazione chiede di disporre un blocco “temporaneo” per alleggerire il traffico sui viadotti a rischio: una necessità che s’impone alla luce dei fatti per dar modo di svolgere un’attenta opera di monitoraggio e valutazione del rischio, con disagi minimi per l’economia e il commercio (vista la possibilità per gli autotrasportatori di individuare percorsi alternativi, come accade normalmente allorché i sindaci vietano il passaggio dei TIR nel loro Comune).
Intanto l'Associazione ha chiesto al Ministro dei Trasporti di poter partecipare alle indagini della commissione nominata per la verifica dell'evento tragico e ha designato come propri esperti la geologa Anna Improta e l'ingegner Nello Nazaria.