Festa dei Ceri, l'edizione del freddo record trionfa nell'entusiasmo della gente: una corsa straordinaria, unica caduta per Sant'Antonio alla curva della chiesa di San Francesco, nel secondo tratto della corsa. Un'incertezza che non ha piegato lo spirito dei ceraioli che hanno subito ripreso e hanno compiuto una corsa veemente. Impeccabile la corsa di San Giorgio, splendido soprattutto nella prima parte con un corso eccellente, così come rilevante la corsa di Sant'Ubaldo, capace di staccare San Giorgio al mercato e soprattutto sul monte, con un vantaggio abbondante per chiudere la porta della Basilica.
Ma tutta la giornata ha riservato emozioni, fin dalle prime ore del mattino con la sveglia dei tamburini, quindi la messa e le sfilate, per arrivare alla straordinaria alzata in piazza Grande accesa anche da un inaspettato sole, che ha temperato parzialmente quello che è stato senza dubbio il 15 maggio più freddo che si ricordi almeno negli ultimi due secoli (3 gradi al mattino, massima a 15).
La mostra ha poi regalato i tanti momenti di ricordo, omaggio e commozione con i ceri a percorrere ognuno un proprio tragitto ed onorare ceraioli anziani e defunti.
Quindi la corsa, con lo splendido corso e i tre ceri tutti impeccabili a contendersi in pochi metri l'emozione di una discesa tra mille palpiti a breve distanza l'uno dall'altro. Nel secondo tratto la caduta di Sant'Antonio ha catalizzato l'attenzione, quindi le birate e il monte.
"Una giornata di devozione unica" ha detto alla fine il Vescovo Paolucci Bedini dal pulpito della Basilica.
Gubbio/Gualdo Tadino
16/05/2019 09:21
Redazione