Marco Vinicio Guasticchi, vicepresidente dell' Assemblea legislativa, si candida come segretario regionale del Pd. Lo fa - ha spiegato - "in risposta alla profonda delusione" che prova "di fronte allo stato comatoso in cui versa il partito, sia a livello nazionale che a livello locale".
"Rompendo un fariseismo che vedeva ipotetici candidati pronti a sacrificarsi per traghettare il Pd umbro verso lidi migliori - ha sostenuto Guasticchi in una nota -, ritengo che oggi solo un protagonismo di chi ha partecipato e creduto e lavorato per la nascita di questo partito possa strappare dal torpore il Pd. Sono altresì convinto che la riscossa può venire solamente dalla periferia ovvero da tutti coloro che oggi si sentono orfani non di un segretario o un dirigente nazionale, ma di un ideale e di un partito che aveva anticipato di svariati anni gli scenari che avrebbero poi caratterizzato la politica europea se non mondiale, ma sicuramente quella italiana". Guasticchi ha quindi invitato a "fare autocritica di fronte ad uno scenario dove l' elettorato umbro ha dato chiari segnali di stanchezza ed intolleranza nei confronti del partito reo di non essere più presente nel territorio ed essere diventato autoreferenziale".
"Ed allora - ha aggiunto - è necessario dare una sferzata, una razionale reazione consci che la colpa della nostra debacle non è del nostro elettorato che non ci capisce più. Dobbiamo però metterci in testa che un ipotetico terzo polo che oggi vedrebbe quello che resta del Pd sicuramente come uno dei maggiori azionisti, non può aprirsi solo alla sua sinistra, ma necessariamente deve guardare al centro moderato e cattolico che non riesce più a ritrovarsi politicamente in partiti come Lega e Cinque stelle che palesano atteggiamenti in netto contrasto con la voglia di moderazione che il nostro ceto medio apprezza". "Quindi - ha concluso Guasticchi - lavoriamo per la nascita di questo terzo polo che può diventare anche a livello regionale l' unica risposta alla crisi del Pd".